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Moto3 - GP del Texas: Fenati super, Martin davanti a Di Giannantonio!

L'azzurro irretisce il poleman Canet, che perde la calma e cade. Nel gruppetto con tanta Italia all'inseguimento, Fabio così come Bulega e Bastianini vengono messi in riga dallo spagnolo. Mir rimane in testa al mondiale, ma la bagarre è forte.

Moto3 - GP del Texas: Fenati super, Martin davanti a Di Giannantonio!
Moto3 - GP del Texas: Fenati super, Martin davanti a Di Giannantonio!
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Di Francesco Cammuca

Romano Fenati compie un autentico capolavoro, andando a vincere il Gran Premio del Texas per la classe Moto3. Grande corsa da parte del pilota italiano, che mette in crisi il dominatore delle qualifiche, lo spagnolo Aron Canet che cade tre giri dopo la ripartenza causata dalla brutta caduta del giapponese Toba. A completare il podio un ottimo Jorge Martin, che nel primo start sembrava riuscire a restare incollato al poleman, e un altro italiano di punta come Fabio Di Giannantonio, bravo anche a mantenere il sangue freddo pur nel finale molto convulso. L'ottima giornata del nostro movimento si chiude con il quarto posto di Enea Bastianini davanti a Nicolò Bulega, per una Top Five ricca dei nostri colori.

Parte benissimo Canet, con Mir che si mette subito alle sue spalle e Bulega che approfitta di un'ottima partenza per mettersi in terza posizione, guidando un gruppetto che comprende anche Di Giannantonio e Fenati, con la partenza di quest'ultimo leggermente deficitaria. Nel frattempo il tandem di testa riesce a pendere un po' di spazio su chi insegue, con il quartetto più interessato a darsi fastidio che a dare la caccia ai primi. Dopo un paio di tornate di studio, Canet stampa giri da qualifica e prende pian piano il largo su Mir, mentre Martin mette in fila il trio italiano che al momento si gioca il podio. Ma all'inizio del terzo giro viene esposta una bandiera rossa: caduto il giapponese Toba, quindi si torna ai box e si riparte da capo, annullando i distacchi.

Si riparte con appena dodici giri da percorrere e una gara da vivere praticamente in volata. Stavolta è Fenati ad accodarsi a un Canet insuperabile, mentre Di Giannantonio precede Mir, Martin e Bulega. La fuga non riesce fin dall'inizio al poleman, anzi l'italiano attacca e passa a sorpresa e ci sono tanti connazionali in Top Ten, con Bastianini e Antonelli che restano nel gruppone che insegue chi si gioca la vittoria. Scappa il tandem in testa cosi com'era accaduto prima dell'interruzione, ma Mir riesce a scavalcare gli italiani e tenta di riprendere Canet, nel frattempo sorpassato con grinta da Fenati che però è costretto a cedere la scia e la testa allo spagnolo. Ma a nove giri dalla fine accade l'incredibile: Canet, forse messo sotto pressione dal nostro Romano, sbaglia alla penultima curva e va giù, lasciando via libera all'azzurro. Così Fenati passa al comando, con l'insidia rappresentata soprattutto da Martin e Mir che provano a dargli la caccia.

Fenati riesce a salire sopra il secondo di vantaggio, si crea alle sue spalle una situazione di guerra aperta tra quattro piloti: gli azzurri Di Giannantonio e Bulega danno la caccia a Martin e Mir. Alle loro spalle è molto bella anche la lotta tra un McPhee in rimonta e il nostro Bastianini, in palio il sesto posto. Molto bravo, nella lotta per il podio, Di Giannantonio che passa i due stranieri del gruppetto e sale al secondo posto, mentre sale a dismisura il vantaggio del leader della corsa e la sfida per chi vuole accompagnarlo nel podio a fine gara resta totale e comprende finalmente anche Bulega, che in un paio di curve li passa tutti e sale addirittura al secondo posto. Si fanno sotto anche Bastianini e McPhee, andando a comporre un gruppo di otto moto di cui fanno parte anche Oettl e Guevara. Tutti per il podio mentre Fenati se ne va: Di Giannantonio passa Martin, poi Bastianini passa Mir per il quarto posto e per avvicinarsi ai due che lo precedono e si reinserisce nalla lotta anche Bulega in vista dell'ultimo giro. Fenati va a trionfare, Di Giannantonio attacca Martin ed evita la staccata di Bastianini, ma alla fine è lo spagnolo a giungere secondo davanti al compagno di squadra.