E se fosse Andrea Iannone l’uomo da battere? Troppo presto per dirlo anche se la Ducati, zitta zitta, inizia a scoprire le proprie carte. Quel potenziale mascherato da tempi che fino a ieri, test invernali inclusi, non avevano mai rubato l’occhio, e un lavoro di sostanza che oggi ha invece permesso all'abruzzese di dominare la seconda sessione di prove libere in Qatar.

E con quale scioltezza: 1’55”388 il suo crono, staccato nelle prime fasi e rimasto imbattuto malgrado il ‘time attack’ degli altri. E se anche Dovizioso, quinto a 3 decimi con l’altra Rossa, inizia ad affacciarsi alle posizioni di testa meno gradualmente del solito, il team di Borgo Panigale ha di che sorridere.

In chiaroscuro gli altri, autori di una sessione anomala che ha proposto la risalita delle Honda Repsol e l’arretramento inatteso delle Yamaha, fin qui inavvicinabili. Marquez è finito secondo a un soffio da Iannone, più staccato Pedrosa, sesto alle spalle del Dovi e della splendida conferma Vinales.

Unici tra i big a non aver migliorato rispetto alla PL1, Rossi e Lorenzo. Il Dottore ha terminato settimo a 0”495; peggio è andata al maiorchino, solo nono senza neanche tentare il guizzo nel finale di turno.

Cadute senza conseguenze di Baz e Crutchlow; meglio è andata a Rossi, abile e fortunato a riprendere con mestiere la sua M1 in curva 9. Ottimo decimo tempo, infine, per Danilo Petrucci, in pista con la sua Ducati GP15 malgrado una mano fratturata.

Appuntamento alle 18:55 per la terza sessione di prove libere.

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