La MotoGp fa tappa in Argentina, secondo appuntamento mondiale dopo l'esordio in Qatar. Sul circuito di Losail, Lorenzo a mettere in riga i principali rivali. Gara senza macchia quella del campione in carica, perfetto nel prendere la testa nella fase intermedia, per poi controllare i rivali fin sul traguardo. 

In conferenza, Lorenzo si mostra positivo, ma non si sbilancia sulla gara in arrivo. L'Argentina è terra di scoperta per molti, mancano riferimenti a cui aggrapparsi, risposte da cui trarre profitto. Bocca cucita sulla maxi-offerta Ducati e su un futuro oggi colorato da un punto interrogativo. 

"Non avrei potuto iniziare meglio, credo che abbiamo sciolto parecchi dubbi sull'elettronica e sulle gomme, siamo riusciti a essere costanti per tutto il GP. Abbiamo capito che possiamo concludere la gara in buone condizioni, attenzione però perché questa è una pista differente, anche per l'asfalto. In Qatar avevamo già svolto dei test, qui non avremo lo stesso vantaggio e dunque si dovrà essere svelti a capire elettronica, gomme regolazioni, tutto. Il tracciato è divertente, anche se nel 2014 e nel 2015 non mi è andata molto bene. Il contratto? Non voglio dire niente".

Ad insidiare Lorenzo, il compagno di squadra, Valentino Rossi. Il pesarese deve risalire la china, dopo il 4° posto alla prima uscita. Il futuro assicurato in Yamaha è un punto di forza da cui trarre la giusta spinta per migliorare in pista, colmare il piccolo gap che lo separa dal collega spagnolo. 

"Sono contento per essere stato nel gruppo di testa purtroppo però ho perso il podio. Dobbiamo lavorare per essere più competitivi, inoltre la scelta delle gomme ora è più aperta, dobbiamo concentrarci e fare la scelta giusta per il GP. Gli avversari sono forti, a volta non basta essere veloci. Il rinnovo firmato con la Yamaha? Sono contento, dovrò impegnarmi molto per restare al vertice ma sono contento perché ora posso pensare solo alle gare, a cominciare da questo fine settimana. La scelta delle gomme è molto importante".

Rossi non cade poi nella stoccata dei media, chiusa la polemica con Marquez, il ricordo dello scorso anno - proprio qui in Argentina - non accende il dottore, bravo a mantenere un atteggiamento prudente. 

"La gara del 2015? Molto bella, Marc era molto lontano ma sono riuscito a riprenderlo e a iniziare la battaglia, purtroppo lui è caduto. Se ha cambiato qualcosa tra noi? Non credo"

Marquez, infine, appare entusiasta della sua Honda. Il podio in Qatar rinnova la candidatura di Marc, disposto a tutto pur di tornare protagonista. Da risolvere il rebus-gomme, variabile importante ai fini della contesa in pista. 

"Non vedo l'ora di guidare per confermare le buone sensazioni del Qatar la pista mi piace. Ero contento del terzo posto in Qatar perché dopo i test complicati e con l'elettronica da sistemare siamo arrivati terzi, sono contento delle sensazioni che mi ha dato la moto. L'anno scorso tutti per la gara sceglievano le stesse gomme, quest'anno sarà interessante trovare la gomma giusta in prova perché è la chiave per la gara"