Il padrone d'Argentina sbarca ad Austin in cerca di conferme. La MotoGp non si ferma e la terza tappa iridata porta la carovana delle due ruote in Texas. La Honda, con Marquez in sella, guida il Mondiale, grazie al volo di Lorenzo e alle difficoltà di collaborazione del duo Ducati. Dopo le avvisaglie negative dei primi test invernali, la rivoluzione mondiale, con Marquez sul podio all'esordio e primo in Sud America. Un battito che riconduce la Honda al fianco della Yamaha, in una lotta che da anni caratterizza la classe regina. 

Marc sottolinea la fiducia nel suo mezzo, ma evidenzia anche le difficoltà del tracciato di Austin, frenata e ripartenza, il tallone d'Achille della Honda attuale, che fatica a mantenere stabilità in uscita di curva. 

Marquez "Sì, questa pista mi è favorevole, vediamo che succede. Quest'anno abbiamo una buona sensazione, ma su questa pista ci sono diverse accelerazioni e in questo aspetto quest'anno perdiamo un po'. Però ci stiamo lavorando e gli Usa mi portano fortuna. Sono in testa al Mondiale malgrado i test siano stati difficili. Abbiamo però sempre creduto nel nostro potenziale, abbiamo una buona base e speriamo che funzioni anche qui. Vediamo anche le gomme come si comporteranno perché questo è un asfalto speciale, l'importante in questo inizio di stagione è essere costanti ai vertici. Chi temo di più qui? Yamaha, Ducati e anche Vinales con la Suzuki".

Positivo Valentino Rossi. Un piazzamento alle spalle di Marquez in Argentina, complice lo scontro Iannone - Dovizioso, una gara equamente divisa, la prima parte condita da un Rossi d'assalto, alla ruota del pilota della Honda, la seconda in difesa, con una Yamaha difficile da contenere. Problemi all'anteriore, evidenti momenti di sofferenza, ad Austin ulteriori risposte. 

Il dottore commenta poi l'imminente approdo in Ducati del compagno di squadra, Jorge Lorenzo. Mano tesa al campione del mondo, Rossi applaude il coraggio di Jorge, scelta economica ma anche sfida accattivante. 

"Questa pista è sempre molto difficile, è lunga e tecnica, negli ultimi anni non mi ha favorito nel 2015 ho però preso il podio e quest'anno sarà diverso per via delle Michelin, spesso soffriamo all'anteriore qui e vediamo se avremo lo stesso problema, bisognerà vedere durante le prove. La stagione? In Qatar è andata abbastanza bene, in Argentina è stata dura per tutti, con la gara divisa in due. Aspetto domani per capire il comportamento dell'anteriore. Ma a parte questo c'è tanto lavoro da fare perché la pista è lunga e difficile".

"Ne parlano tutti del fatto che Jorge l'anno prossimo andrà in Ducati , avevo detto che bisognava avere coraggio per fare questa scelta e lui ce l'ha. E credo anche che andrà forte perché la Ducati adesso ha un'altra moto".

Chiusura proprio per Lorenzo. Un errore nella precedente uscita, un eccesso di foga per colmare rapidamente il gap dai primi, su una pista umida, infida. 0 alla casella punti, un buco nero che complica i piani di Jorge, pronto qui all'immediato riscatto. Tiene banco il futuro, ma Lorenzo chiude la porta agli spifferi, nessuna risposta, il n.1 alza il muro, l'attenzione è alla pista, la Ducati è il futuro.  

"In Argentina ho sbagliato nel calcolare il rischio, non ho mantenuto la pazienza, ho spinto troppo e sono caduto, ora però guardo avanti e penso a questa gara, il potenziale è buono anche se questa pista di solito è difficile per noi. Le gomme sono un punto interrogativo, in ogni caso lavoreremo per trovare un compromesso. Il mio futuro? Non ci sono novità dall'Argentina. Se ho ricevuto un'offerta dalla Ducati? Quando avrò preso una decisione informerò tutti".