È grande Italia in sella, con il manettino spalancato e con la grande voglia di fare una gara splendida. Il Gran Premio d'Austria nella categoria MotoGP vedrà una prima fila tutta italiana all'accensione dei semafori di domani. Doveva essere una sinfonia Ducati, con Andrea Iannone in pole position e Andrea Dovizioso in prima fila, ma in mezzo alle due Rosse si insinua un Valentino Rossi capace di trovare il giro secco giusto per mettersi alle spalle i rivali più pericolosi per la classifica iridata, ovvero Marc Marquez e Jorge Lorenzo che partiranno in seconda fila.

La prima manche è sempre la consueta gara senza esclusione di colpi sul giro secco. Sono soprattutto le Ducati dei team non ufficiali a spingere, con Petrucci e Crutchlow a spingere più forte degli altri, anche se Laverty ed Hernandez provano a mettere paura all'italiano e al britannico. Nel finale rallenta troppo lo stesso colombiano, mentre Pol Espargaro e Smith sono gli ultimi a tentare l'assalto: niente da fare per lo spagnolo della Suzuki, mentre l'altro britannico in corsa in questa Q1 ci va davvero vicino a soffiare la seconda piazza all'abruzzese. È però Laverty a piazzare il colpaccio, ottenendo il miglior tempo e lasciando fuori Danilo.

Parte lo show della manche che vale le prime dieci posizioni sulla griglia di partenza. Sono sempre le Rosse di Borgo Panigale a partire con il coltello tra i denti, con Dovizioso e il ritrovato Iannone a dettare il passo, ma anche le Yamaha ufficiali di Lorenzo e Rossi provano a farsi vedere in maniera propositiva. Arrancano, invece, le Honda con Pedrosa che non trova la velocità necessaria per far bene e con Marquez che ancora soffre per la caduta al mattino. Gli ultimi minuti sono pazzeschi. Lorenzo è in testa alla classifica quando parte la raffica di giri veloci: Dovizioso è il primo a staccare il giro veloce, Rossi sembra attardato dopo i primi tre settori ma il suo T4 è clamoroso e vale la pole position momentanea. La testa della classifica per il Dottore dura, però, solo 3 secondi, cioè quanto serve a Iannone per tagliare il traguardo e togliere gli adesivi dalla Yamaha del pesarese. Prima fila tutta italiana, dunque, con Lorenzo, Marquez e Viñales a comporre una seconda fila tutta iberica.