I test di Valencia storicamente non sono mai stati molto significativi per la stagione successiva, il fatto di girare sullo stesso circuito su cui si è corso il giorno prima, infatti, facilita di molto il lavoro di setup. In più c'è da aggiungere l'incognita alette che molte moto, su tutte la Ducati, avevano ancora montate e nel 2017 spariranno per via del divieto aggiunto da Dorna nel regolamento del mondiale. Fatte queste premesse si può provare ad analizzare ciò che è successo tra martedì e mercoledì sul circuito Ricardo Tormo di Cheste, o Valencia se preferite.

Dai test la moto che ne esce meglio è sicuramente la Yamaha che ancora una volta si è dimostrata essere la moto più equilibrata e facile da guidare, tant'è che Vinales ha centrato il tempo più veloce sin dal primo momento in cui è montato in sella. Lo spagnolo ha fatto capire sin da subito chi è e cosa vuole, candidandosi in maniera prepotente a sfidante di Marquez per il 2017, anche se ovviamente bisognerà aspettare i test di Sepang per avere qualche certezza in più. D'altro canto, Valentino Rossi ha lavorato molto sulla comparazione tra moto 2016 e moto 2017 provando il telaio nuovo con motore vecchio e viceversa, trovando forse meno velocità di quella che voleva e si aspettava. "In generale c’è da lavorare sull’intero pacchetto, in particolare sul telaio. Però abbiamo bisogno di più tempo per trovare il giusto setting – dice Rossi -. Per quanto riguarda il motore questa è la prima evoluzioni ma ne avremo bisogno di altre per essere più veloci. In Malesia metteremo insieme telaio e motore nuovo e vedremo se saremo più competitivi." Anche per il Dottore quindi è tutto rimandato a Sepang quando scenderà in pista la vera moto 2017 con telaio e motore abbinati.

Subito dietro alla Casa del Diapason, c'è quella dell'Ala Dorata con Marquez a guidare la truppa. La Honda è l'unica tra le top moto a non aver cambiato piloti e nemmeno il mezzo sembra essere cambiato molto, con il campione del mondo che si è detto soddisfatto di come è iniziato l'approccio alla stagione 2017. Il lavoro di Marquez è stato notevole, soprattutto in termini di velocità perchè, a detta sua, non hanno mai provato il time attack, ma hanno sempre fatto delle mini simulazioni di gara senza le gomme nuove. Resta quindi questa incognita sulla Honda, le nuove anteriori prodotte da Michelin infatti sono tutte da sperimentare e trovare il nuovo assetto performante potrebbe non essere semplice.

La Ducati non può che essere contenta dell'esordio di Jorge Lorenzo, a conferma del buon lavoro fatto in questi anni. L'adattabilità della rossa di Borgo Panigale è ottima, anche se continuano i problemi in percorrenza di curva che non hanno permesso al numero 99 di fare il quarto intermedio come avrebbe voluto. Nei test però chi ha fatto il grosso del lavoro sulla moto nuova è Andrea Dovizioso. Il forlivese ha fatto la maggior parte dei giri con la Desmosedici del prossimo anno con cui ha anche fatto registrare il terzo tempo nella giornata di mercoledì e si è detto molto soddisfatto della nuova moto perchè "la nuova moto consente una gamma di regolazioni più ampia ed è questo il lavoro che faremo il prossimo anno. Per noi era importante tornare a casa con le idee chiare e ci siamo riusciti". Il futuro è dunque roseo, anzi rosso, per la Ducati di Dovizioso e Lorenzo.

Le due sorprese dei test sono invece Andrea Iannone sulla sua nuova Suzuki e Aleix Espargaro. L'ex ducatista ha trovato una moto docile e più facile da guidare rispetto alla Desmosedici, con cui ha già fatto vedere di aver il giusto feeling per poter sorprendere. Invece, il lavoro fatto dallo spagnolo con l'Aprilia è passato molto sotto traccia, ma è stato qualcosa di veramente grande. I tempi fatti registrare dalla moto di Noale sono stati nettamente migliori a quelli fatti durante il week-end di gara ed il distacco, di soli nove decimi, dalla Yamaha di Vinales conferma il grande lavoro fatto negli ultimi mesi.  

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Andrea Mauri
Scienze della Comunicazione, appassionato di qualsiasi sport, seguo assiduamente Calcio, Ciclismo e Motomondiale.