Talento, cuore e grinta, forse troppa: sono queste le caratteristiche che contraddistinguono Andrea Iannone, in procinto di passare alla Suzuki, con cui ha già effettuato i test post Valencia. Dicevamo della troppa grinta, elemento che può piacere ai fan ma meno ai team manager, in quanto Andrea è caduto tante volte nella stagione 2016 a causa della sua voglia di strafare e di lottare per posizioni nobili; il suo carattere inoltre, stando alle dichiarazioni di qualche tempo fa di Dovizioso, ha portato all’interno del box Ducati la mancanza di collaborazione e rispetto. Ma se è vero ciò, è anche vero che è stato proprio il pilota di Vasto a riportare in Austria la Rossa di Borgo Panigale sul gradino più alto del podio dopo diversi anni di assenza, regalando ai vertici della Ducati e a tutti i tifosi una grande gioia.

Iannone, intervistato da La Gazzetta dello Sport, definisce così la sua stagione: “è stata fondamentale, e tutto sommato positiva. Ho vinto il mio primo GP, ho riportato la Ducati alla vittoria dopo tanto tempo. Quando sono arrivato in fondo sono quasi sempre andato sul podio, quando sono caduto stavo lottando per andarci. Sono scivolato troppe volte, ma se l’ho fatto è perché ho cercato di più, perché invece di accontentarmi di essere terzo ho provato ad arrivare secondo. Peccato, perché soprattutto nella seconda parte della stagione la Ducati era molto competitiva, forse gli mancava ancora qualche piccolo dettaglio per vincere, ma eravamo lì. E se avessi potuto sempre correre sento che sarei stato molto forte.” Passa poi a parlare della frattura tra lui e la Ducati, cha ha portato alla separazione consensuale tra le parti: “Ho fatto il possibile per non arrivare a questo. Da tutte e due le parti abbiamo teso le mani, ma non siamo arrivati a toccarci. Siamo rimasti molto lontani, ma non è stato così per questioni economiche, un discorso molto più ampio. Non ho rimpianti, ma ho un bellissimo ricordo di tutti i 4 anni in Ducati: dei due in Pramac e dei due da pilota ufficiale, stagioni difficili ma belle. Io non sono una persona facilissima con cui avere a che fare nei weekend di gara, per questo ringrazio Gigi Dall’Igna e poi Davide Tardozzi, Paolo Ciabatti, Julian Thomas e ovviamente Claudio Domenicali.”

Infine era inevitabile che gli venisse chiesto di commentare le parole di Dovizioso, che aveva detto sempre alla Gazzetta che il pilota di Vasto non ha rispetto per gli altri all’interno della squadra: Iannone risponde che “Mi dispiace che pensi questo. Ci conosciamo da sempre, fin da quando correva contro mio fratello nelle minimoto. Per me, non c’è grande amicizia ma il rispetto sì. Anche tra i nostri genitori. Lo stimo molto, come uomo e come pilota, poi in pista c’è rivalità naturalmente. Quello che è successo in Argentina non ha aiutato, ti puoi scusare mille volte, ma le scatole girano sempre. Penso che per lui siano stati due anni con un compagno difficile da battere, esattamente come per me.