Il motomondiale 2016 ha visto Marc Marquez vincere il suo quinto titolo, il terzo in MotoGP, e lo spagnolo è sulla strada per diventare uno dei più grandi di questo sport. Rossi di nuovo secondo davanti a Lorenzo, Viñales, Dovizioso e Pedrosa. Andiamo a dare i voti a tutti i protagonisti della stagione appena terminata.

 

Marc Marquez (Honda HRC): voto 10

Ha vinto il titolo con ben tre gare di anticipo, pur non avendo la moto più competitiva del lotto. Ha solo 23 anni ma ha già vinto cinque titoli mondiali, è destinato a riscrivere la storia del motociclismo. Non ha vinto tante gare (solo cinque), pur essendo il più vincente della stagione, ma ha fatto della costanza la sua miglior arma (12 volte su 18 a podio), capendo sempre quando poteva attaccare e giocarsi la vittoria e quando era il caso di accontentarsi, fino alla conquista del titolo è sempre andato a punti. Tutti questi fattori sono poi risultati determinanti per la conquista del titolo, nella stagione con il maggior numero di vincitori di sempre nella storia della MotoGP. Oltre a questo ha anche dato spettacolo in varie occasioni (con Rossi in Argentina, a Barcellona e a Silverstone, con Lorenzo al Mugello) e anche se molte volte ne è uscito sconfitto non ha mai commesso errori gravi. Inutile dire che per il 2017 sarà di nuovo il grande favorito per il titolo.

Valentino Rossi (Yahama): voto 6

Per il terzo anno di fila arriva secondo nel mondiale. Tutto sommato una stagione con risultati accettabili, ma sono molte più le amarezze e le occasioni perse piuttosto che le gioie. E se per la rottura al Mugello il Dottore non può che prendersela con la sorte, le cadute ad Austin, Assen e Motegi sono gravi errori, che un pilota che vuole giocarsi il titolo non può commettere. Non solo, per gran parte della stagione la sua Yahama è stata di gran lunga la moto più performante del circus, ma il pilota italiano non è riuscito a sfruttarla al meglio. L'età certamente non aiuta, ma il Rossi del 2016 è stato inferiore a quello che nel 2015 si è giocato il titolo fino alla fine. Poteva e doveva fare di più specie sul bagnato, dove è sempre stato un maestro. Il rammarico c'è perchè Valentino quest'anno è sembrato molto più in palla in qualifica e ha mostrato una competitività maggiore rispetto all'anno scorso, ma ha sbagliato troppo. Nel 2017 proverà di nuovo a vincere il titolo, non sarà favorito e probabilmente è alla sua ultima occasione.

Foto: Martin Velarde
Foto: Martin Velarde

Jorge Lorenzo (Yahama): voto 4

Aveva iniziato la stagione con tre vittorie e due secondi posti nelle prime sei gare. Era competitivo in qualifica e in gara, aveva dimostrato di essere un campione anche in battaglia (da applausi il duello con Marquez al Mugello) ed era primo in classifica con la moto migliore del circus. Sembrava lanciato verso la conquista del sesto titolo poi dalla caduta di Barcellona (che ovviamente non gli è imputabile) ha infilato una serie di prestazioni semplicemente imbarazzanti, specie sul bagnato. Per gran parte della stagione è stato un lontano parente del Lorenzo dominatore che abbiamo imparato a conoscere. Francamente è molto triste vederlo lottare con gente come Rabat e Hernandez (con tutto il rispetto per loro) e da uno come lui ci si aspetta molto di più. Il terzo posto nella classifica mondiale e la vittoria a Valencia non salvano quella che è stata forse la sua peggior stagione in MotoGP. Nonostante tutto nel 2017 sarà un candidato al titolo e se la Ducati sarà competitiva sarà un osso duro per tutti.

Maverick Viñales (Suzuki): voto 9,5

Una delle più belle conferme del 2016. Pochi avevano notato il suo talento cristallino già nel 2015 ma ad un occhio esperto non erano sfuggite le sue strepitose stagioni in Moto 3 e Moto 2 (con un titolo vinto nel 2013) e un'ottima annata di debutto in classe regina anche se non spettacolare. Maverick nel 2016 è riuscito a compiere una grande impresa, arrivando quarto nel mondiale nonostante la sua Suzuki, seppur buona come moto, non fosse all'altezza di Yahama, Honda e Ducati. È salito solo quattro volte sul podio, vincendo una sola gara, ma ha avuto una costanza di rendimento incredibile (non è andato a punti solo in Argentina) e sul giro secco è stato tra i migliori della stagione. L'unico neo che si può trovare al suo 2016 è un rendimento non ottimale sul bagnato, ma visto che è in crescita continua possiamo star certi che migliorerà anche sotto questo aspetto. Nel 2017 sarà al primo anno in un top team ma non va sottovalutato: è già da titolo.

Foto: Martin Velarde
Foto: Martin Velarde

Daniel Pedrosa (Honda HRC): voto 3

Escludendo la bella vittoria di Misano, il 2016 di Pedrosa è stato un anno terribile. Peggior stagione da quando è in classe regina, ennesimo infortunio e per la prima volta dal 2001 fuori dai primi cinque del mondiale. Oltre all'unica vittoria è salito altre due volte sul podio ma più per demeriti altrui che per meriti propri, troppo poco per uno con il suo talento. Se a questo aggiungiamo che il suo compagno di squadra con la stessa moto ha vinto il titolo si può capire quanto sia stata deludente la sua annata e pensare che molti esperti lo davano addirittura come il favorito per il titolo grazie al passaggio alle gomme Michelin. Il Pedrosa che ha vinto tre titoli tra 250 e 125 e che è stato in grado per anni di lottare per il titolo in classe regina probabilmente è scomparso per sempre dopo l'incidente del 2013 in Germania. Nel 2017 e 2018 sarà ancora in Honda HRC.

Andrea Iannone (Ducati): voto 3

Senza la vittoria in Austria e la garona a Valencia il suo voto sarebbe stato zero. Al Mugello ha fatto una partenza degna di un amatore. Si è steso in Qatar, Francia, Olanda, Malesia e Inghilterra. A Barcellona e in Argentina ha fatto anche di meglio: in un caso oltre a sé stesso ha steso uno dei pretendenti al titolo, nell'altro il suo compagno di squadra all'ultima curva mentre erano entrambi sul podio. A Misano invece è riuscito ad infortunarsi e a saltare quattro gare per infortunio (e stendiamo un velo pietoso su questa storia). D'altra parte quando si parla di un pilota (o di uno sportivo in generale) solo per le sue conquiste nella vita privata e per nulla per le sue imprese sportive c'è evidentemente qualcosa che non va. Per non parlare poi delle polemiche con il compagno di squadra Dovizioso (che lo ha battuto e si è meritato la riconferma) e con la sua squadra. Dispiace perchè Iannone è davvero talentuoso e potrebbe lottare per il titolo ma purtroppo sta sprecando da anni il suo talento.

Andrea Dovizioso (Ducati): voto 8

Un quinto posto in classifica davvero meritato che senza sfortuna poteva essere un quarto o addirittura un terzo posto. Nel 2016 Dovizioso ha avuto una serie di colpi di sfortuna incredibili. In Argentina e ad Austin è stato steso mentre lottava per il secondo posto, a Jerez un guasto lo ha messo fuori gara, ad Assen è stato sfortunato con la bandiera rossa e a Brno ha subito un guasto al motore mentre si giocava la vittoria. Nonostante questo ha portato a casa una splendida vittoria sotto il diluvio (vittoria che gli mancava dal 2009) e altri quattro podi, mostrandosi comunque veloce anche in altre occasioni. È l'esatta antitesi di Iannone, rende sempre al massimo (quando non viene steso da altri piloti) ed è riuscito a battere il suo compagno di squadra anche se aveva qualcosina in meno. L'anno prossimo lo aspetta una grande sfida: dovrà confrontarsi con Jorge Lorenzo.

Foto: Martin Velarde
Foto: Martin Velarde

Cal Cruthclow (Honda LCR): voto 9

Finalmente ha mostrato tutta la sua bravura e dopo anni da eterna promessa incompiuta si è mostrato come uno dei piloti più talentuosi della classe regina. E pensare che dopo il Mugello la sua sembrava la solita stagione con ottimi risultati in qualifica e tante cadute e prestazioni incolore in gara. Poi la paternità e Cruthclow è cambiato radicalmente: due vittorie, due secondi posti, una pole e tanti risultati convincenti nelle ultime dodici gare della stagione che gli sono valsi il settimo posto in classifica e la miglior stagione nella storia del team LCR. Davvero ottimo, considerando che guida una moto di un team clienti. Continua a cadere troppo spesso e questa è una cosa che deve cercare di migliorare per il futuro, ma è un pilota veloce sull'asciutto e sul bagnato. Deve confermarsi nei prossimi due anni perchè è il favorito per prendersi il posto di Pedrosa.

Aleix Espargaro (Suzuki): voto 4

Altro pilota che ha deluso moltissimo. Era considerato uno dei prospetti più interessanti del circus ma il 2016 lo ha ridimensionato. In 18 gare ha fatto meglio del suo compagno di squadra solo due volte (solo Pedrosa con Marquez ha fatto peggio) e ha fatto meno della metà dei punti di Viñales. È arrivato undicesimo in classifica con una moto con cui era doveroso terminare tra i primi otto. Troppe volte a terra e quasi mai competitivo, né sull'asciutto né sul bagnato. Neanche un podio e solo un quarto posto come miglior risultato. E pensare che l'anno scorso aveva fatto una stagione meravigliosa. Il 2017 deve essere l'anno del suo rilancio, altrimenti la sua carriera in MotoGP rischia di terminare presto. Non sarà facile anche perchè non avrà più la Suzuki, ma la meno performante Aprilia.

Foto: Martin Velarde
Foto: Martin Velarde

Jack Miller (Honda Marc VDS): voto 7

Un pilota giovane e promettente che ha finalmente mostrato il suo talento anche in classe regina. È arrivato solo diciottesimo in classifica, ma ha vinto la gara pazza di Assen e ha mostrato di poter essere competitivo. Tutto questo con la moto peggiore del circus e con una stagione comunque funestata da vari infortuni che gli hanno fatto saltare cinque gare. Ha ancora ampi margini di miglioramento e delle cose da sistemare: deve essere più costante e deve cercare di cadere di meno altrimenti non potrà mai diventare un top driver, ma è giovane e ha tutto il tempo per migliorare (non tutti possono essere precoci come Marquez e Viñales). Alla Honda Miller piace molto e nei prossimi due anni deve cercare di progredire sempe di più. Crutchlow al momento è il favorito per il posto di Pedrosa, ma a meno di rivelazioni dalle classi minori il posto se lo gioca con lui.

Danilo Petrucci (Ducati Pramac): voto 5

Nel 2015 aveva fatto molto bene e ci si aspettava molto di più da lui per il 2016. Ha saltato le prime quattro gare dell'anno per infortunio, questo può aver influito, e nonostante tutto alla fine è riuscito ad avere la meglio sul suo compagno di squadra Scott Redding, ma il suo rendimento non è comunque sufficiente. Neanche una top five per uno con il suo talento sul bagnato e con tutte le gare umide che ci sono state è davvero un peccato. Ad eccezione di Assen non ci sono gare in cui si è messo in mostra. Grave l'errore di Aragon, gara in cui ha steso Redding e contemporaneamente ha rovinato la sua gara. Il fatto che abbia battuto Redding gli ha comunque garantito una DucatiGP17 per il prossimo anno. Avrà le carte per dimostrare come il 2016 sia stata solo un'annata no in quella che è una carriera in continuo miglioramento.

Michele Pirro (Ducati): voto 7

Non è facile essere chiamati all'improvviso a sostituire un pilota che si è infortunato. Pirro è stato chiamato a sostuire sia Baz che Petrucci nel corso della stagione, in più ha guidato la Ducati ufficiale come wild card. Ogni volta che è stato chiamato in causa ha sempre portato a casa risultati, portando ai team per i quali ha corso punti importanti, continuando l'ottimo lavoro di collaudo che porta avanti da anni. Ha perso per un errore del team il CIV Superbike ma può essere soddisfatto di quanto sta facendo nel motomondiale. Non avrà il talento per giocarsela con Marquez, Rossi e Lorenzo ma è un pilota che si impegna e dà sempre il massimo. Non ha un posto per il 2017 ma verosimilmente correrà al Mugello e a Misano come wild card e dovrà farsi trovare pronto qualora dovesse sostituire qualcuno.

Eugene Laverty (Aspar): voto 8

Con una delle peggiori moto del circus è arrivato a punti 15 volte su 18 e ha colto un tredicesimo posto in classifica che vale molto. Non solo, molto spesso è riuscito ad entrare nella top ten e si è dimostrato veloce in qualifica e molto competitivo sul bagnato. Ha realizzato il quadruplo dei punti del suo compagno di squadra e lo ha battuto quasi in ogni occasione. Meritava sicuramente una moto migliore di quella che ha avuto a disposizione. Rispetto al deludente 2015 ha fatto una stagione nettamente migliore ed è parso un pilota nettamente diverso. Nel 2017 lascerà il motomondiale per tornare in Superbike: è la scelta giusta perchè si potrà giocare il titolo.

Pol Espargaro (Tech 3): voto 8

A fine 2014 era considerato un giovane davvero promettente e veniva visto come uno dei prospetti più interessanti della classe regina. Il 2015 è stato disastroso, ma il 2016 è stata la stagione del riscatto. Pol è arrivato a punti in 16 gare su 18, 14 volte nella top ten, ottenendo un ottavo posto in classifica finale. Ha battuto Bradley Smith realizzando oltre il doppio dei punti dell'inglese e ha rilanciato la sua carriera. Unico neo della sua stagione lo zero alla casella podi. Anche lui come molti altri giovani deve migliorare se vuole diventare uno dei big e forse è quello che ha meno tempo per farlo. Pol però l'anno prossimo sarà sulla debuttante KTM, un progetto che con l'aiuto del gruppo Red Bull si preannuncia vincente. Se saprà soffrire e farà bene nei prossimi tre-quattro anni potrebbe trovarsi su una moto vincente.

 

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