Dopo un pomeriggio di attesa aspettando la decisione della Safety Commission, circa il disputare o meno le qualifiche delle varie categorie del motomondiale in condizioni di pista bagnata, il verdetto è stato il seguente: annullate le qualifiche di tutte e tre le classi, non saranno recuperate nella giornata di domani ma invece l'ordine di partenza delle gare sarà decretato prendendo in esame la combinata dei tempi delle prove libere di Moto3, Moto2 e MotoGP. Una decisione che francamente lascia più di qualche dubbio ad addetti ai lavori ed agli appassionati, soprattutto perché la situazione di impraticabilità ella pista poteva essere prevista e si potevano prendere decisioni migliori prima di giungere in Qatar.

Ma ripercorriamo le tappe che hanno portato a ciò. Innanzitutto, da una settimana le previsioni meteo annunciavano la possibilità di piogge anche violente su Doha per il weekend in corso, un evento molto raro considerando la posizione geografica del Qatar, e qualcuno qui ha tirato in ballo la sfortuna. Si è ragionato a questo punto sulla tematica della sicurezza, dal momento che a Losail si corre dopo il tramonto con la pista illuminata dai fari, che sull'asfalto bagnato avrebbero potuto far riflettere la propria luce, accecando i piloti. Successivamente a ciò Loris Capirossi, membro della Safety Commission, aveva ammesso che erano stati fatti dei test in condizioni simili con pista allagata artificialmente, ed affermava che correre era possibile purché ci fosse l'approvazione unanime di tutti i piloti; questa in realtà è una non decisione dell'organizzazione, perché di fatto rimandava la scelta ai piloti.

A questo punto inizia il weekend di gara vero e proprio, con le prime due giornate che presentano difficoltà per il vento intenso che sporca la pista, ma l'acqua non influenza il regolare svolgimento dei turni di prove libere. Però poi tra ieri notte ed oggi forti piogge si sono abbattute sul deserto del Qatar, allagando la pista e costringendo la Dorna a fare dei sopralluoghi continui sperando che la pista asciugasse. Si parla di concedere turni extra per provare sul bagnato, poi non confermati, mentre in una situazione di totale impreparazione si cercava di prendere tempo; nel frattempo gli addetti alla pista cercavano di far evacuare l'acqua dal circuito, ma con i pochi mezzi a disposizione non essendo normalmente preparati a situazioni così il loro lavoro era molto lento. La notte diventava sempre più fonda senza una decisione precisa, girava la voce che alla MotoGP venisse data la priorità per girare e che fosse possibile farlo, ma è giunta poi la decisione che scontenta un po' tutti, annullando le prove ufficiali e prendendo come tempi di qualifica quelli delle prove libere.

Di tutto ciò che poteva decidere, Dorna in collaborazione con la Safety Commission ha preso la peggiore decisione: le loro responsabilità appaiono evidenti alla luce del fatto che era previsto tutto ciò, e nei giorni scorsi non erano state diramate comunicazioni circa cosa sarebbe accaduto. Eppure c'erano varie possibilità di scelta: dal recuperare le qualifiche domani al far correre le gare di giorno, evitando il problema del riflesso delle luci a terra, fino al rimandare le gare al lunedì spostando quanto previsto oggi a domani, ma questa sarebbe stata la strada meno percorribile. Dire che quanto accaduto sia frutto della sfortuna sarebbe falso, perché, come già sottolineato, era una circostanza probabile e a cui si doveva giungere pronti, con delle decisioni diverse pronte ad essere applicate a seconda delle varie condizioni della pista. Il motomondiale è la più alta competizione nel mondo delle due ruote, e merita senza dubbio professionalità ed organizzazione, due elementi che sono venuti meno nel fine settimana che inaugura la stagione 2017.