Maverick Viñales scarta volentieri il regalo ricevuto da Marc Marquez, e porta a casa la vittoria anche nel Gran Premio di Argentina, seconda prova del campionato del mondo classe MotoGP. La nuova punta di casa Yamaha approfitta della caduta in cui è rimasto coinvolto il campione in carica mentre tentava la fuga nei giri iniziali della gara sul circuito di Termas de Rio Hondo, e va dunque a bissare quanto fatto a Losail due settimane fa all'esordio sulla nuova moto. Yamaha che piazza anche una doppietta poco pronosticabile in avvio di weekend, con Valentino Rossi che non finisce mai di stupire e ottiene il secondo posto alla gara numero 350 in carriera, davanti a un Cal Crutchlow che fino alla fine ha provato a stare davanti al marchigiano. A terra Andrea Dovizioso così come Dani Pedrosa e un Jorge Lorenzo che continua a deludere, mentre piovono applausi per la settima posizione di Danilo Petrucci. Male, invece, Andrea Iannone.

Lo scatto dalla griglia di partenza vede un Marquez che vola e tenta la fuga fin dalle prime curve, mentre Crutchlow è bravo a sfruttare la casella molto alta e a tenersi dietro le Yamaha. Lorenzo cade mestamente dopo due curve, ma è ben più grave lo scivolone del campione del mondo durante il terzo giro, a fuga in pieno atto. Ne approfittano dunque Viñales e Rossi, con il britannico in mezzo. Nel frattempo Iannone si prende un drive through per il contatto con Lorenzo prima di cadere, mentre Petrucci e Pedrosa sono i primi inseguitori del terzetto di testa, con Dovizioso che cerca di risalire la china in un trenino che vede anche il rampante Zarco, che in un attimo passa la Ducati clienti e il veterano spagnolo.

Valentino, una volta tanto sornione e cinico
Valentino, una volta tanto sornione e cinico

Là davanti, intanto, Viñales inizia a prendere un certo margine su Crutchlow e Rossi, con il marchigiano che non riesce ad attaccare, mentre nelle posizioni appena giù dal podio è bagarre vera soprattutto tra Zarco e Pedrosa: l'iberico fa valere l'esperienza, alle sue spalle Bautista mette nel mirino Petrucci e Dovizioso continua a crescere nel ritmo gara. Poi proprio in questo gruppetto iniziano a cadere teste d'eccezione: proprio il Dovi va giù, dopo la caduta da parte di Dani Pedrosa per quella che diventa una spedizione fallimentare per la Honda ufficiale, e che di fatto spiana la strada ad una lotta per il quarto posto tra Bautista e il francese, mentre Petrucci rimane insidioso lì in zona. Nel frattempo la coda della moto di Crutchlow resta un'ossessione per Rossi, che negli ultimi giri alza la posta in gioco.

Il duello per il secondo posto tra il britannico e il marchigiano diventa più serrato quando mancano otto giri alla fine, con Viñales ormai in fuga per il bis iridato. L'attacco giusto avviene due tornate più avanti con una staccata al limite, con Rossi che riesce a prendere la corda e a passare Crutchlow per mettere almeno momentaneamente a piazzare la doppietta Yamaha in Argentina. Intanto si segnala, oltre a un Bautista in fuga per la quarta posizione, l'ottima prova di un Folger capace di restare in zona con il tandem Zarco-Petrucci anche nel finale di gara: il tedesco ingaggia e vince il duello con l'italiano e sale al sesto posto. Il finale è una passerella per Viñales e per Rossi, con Crutchlow che completa alla grande il podio e regala una piccola consolazione alla Honda.