Quando si va verso il rush finale, il motomondiale giunge in Riviera, sulla pista di Misano Adriatico, al Misano World Circuit Marco Simoncelli. Oltre che per la Ducati, il GP romagnolo sarà la gara di casa anche per l'Aprilia, che proprio a Misano, giusto nel 1987, coglieva la prima vittoria della sua storia, nella 250 grazie a Loris Reggiani. A 30 anni di distanza, l'Aprilia è una delle case più vincenti del motociclismo e anche tra le più rappresentative, dato che ha vinto oltre 50 titoli mondiali tra tutte le discipline a due ruote, tra cui spiccano i 38 titoli nel motomondiale e le 294 vittorie. 

Poche settimane fa, inoltre, il team ha disputato una serie di test che hanno dato una grande iniezione di fiducia al gruppo, che arriva carico all'appuntamento di casa. Che la RS-GP sia un'ottima moto si sa e i suoi margini di miglioramento sono molto ampi, il salto di qualità deve ancora arrivare. Per questo bisogna ricercare la perfezione anche nei dettagli di un progetto giovane, ma interessante. 

A Misano, poi, arriverà anche un nuovo aggiornamento dal punto di vista aerodinamico, che potrebbe spingere ancora di più il team verso la parte alta della classifica. A spiegare il tipo di novità è Romano Albesiano, manager del team, ma anche ottimo ingegnere: "Arriviamo a Misano piuttosto ottimisti, soprattutto alla luce dei test fatti qui due settimane fa che sono stati indubbiamente positivi. Molto probabilmente disporremo di un aggiornamento aerodinamico, sostanzialmente allineato all'interpretazione regolamentare che sembra ormai consolidata. Dal punto di vista tecnico ci concentreremo soprattutto sulle prove con moto a serbatoio pieno, visto che i primi giri della gara sono quelli nei quali troviamo le maggiori difficoltà".

Sam Lowes è fiducioso e punta sulla gara di Misano, forte anche dei test svolti poche settimane fa: "Abbiamo fatto recentemente dei test qui a Misano dove mi sono trovato molto bene. È la gara di casa per Aprilia quindi spero di poter fare un buon weekend, in questo momento mi trovo a mio agio con la moto e con il lavoro del team".

Fonte: Sam Lowes
Fonte: Sam Lowes

Infine, ha voluto dire la sua anche Aleix Espargaro, che sta facendo davvero un'ottima stagione con la moto del team di Noale e, a Misano, vuole migliorare ulteriormente, per rendere omaggio ad Aprilia: "Mi sono riposato dopo Silverstone per recuperare al meglio dall'infortunio. I test fatti qui sono andati bene, ci hanno permesso di fare un ulteriore passo avanti, e ci presentiamo a Misano con le carte in regola per fare una buona gara. È una occasione speciale per Aprilia e darò il massimo"

Espargaro, però, non si è soltanto soffermato sulla gara di Misano, ma ha parlato dell'Aprilia in generale, spiegando come, secondo il suo parere, sia giunto il momento di agire per Aprilia, di valutare seriamente i piani futuri in MotoGP. Tutto è nato dal paragone tra KTM ed Aprilia, ultimi due team a far la propria comparsa nel motomondiale. Se KTM dispone di una base economica solida e importante, Aprilia ha dovuto basare il suo rientro in MotoGP sul Team Fausto Gresini. I team, a metà stagione, distano solo 11 punti e i piani invernali non sono stati rispettati, fino ad ora, e per Espargaro è il momento di guardare alla prossima stagione: "Ora è il momento in cui l'Aprilia deve dimostrare cosa è in grado di fare in MotoGP. Siamo molto vicini a Yamaha, Honda e Ducati. Ora bisogna dare tutto o uscire. Quello che è chiaro e che non possiamo rimanere qui così. Dopo tutto quello che hanno investito, la prossima stagione deve essere presa molto sul serio, perché abbiamo la possibilità di progredire. Nel 2018 l'Aprilia deve dimostrare cosa è capace di fare, altrimenti questo progetto non ha senso. La KTM e tutti gli altri costruttori stanno mettendo tutti i loro sforzi. In fabbrica stanno facendo uno sforzo considerevole e non possiamo chiedere di essere allo stesso livello di Honda, Yamaha e Ducati in due o tre anni. Tuttavia, dobbiamo provarci anche se sappiamo che sarà molto difficile battagliare con meno punti di forza".

Fonte: Aleix Espargarò
Fonte: Aleix Espargarò
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