In un anno nero, nerissimo per la Suzuki, si può sempre trovare il lato positivo e per la casa giapponese riguarda la prossima stagione. Infatti, dopo un'annata negativa a livello di risultati e performance, la casa di Hamamatsu dal prossimo anno potrà ricevere le concessioni di cui usufruiva nel 2016, stagione in cui Vinales portò la moto blu quattro volte sul podio e a vincere a Silverstone. Questo, però, a patto che i due piloti di quest'annata non centrino il podio a Valencia, ultimo atto del Mondiale 2017. 

Le concessioni che la Suzuki riotterrà consistono soprattutto nella possibilità di continuare a sviluppare il motore nel corso della stagione, annullando di fatto il freeze che colpisce Honda, Yamaha e Ducati. Questa possibilità permetterà ai giapponesi di intervenire correggendo il problema che li ha afflitti quest'anno, quando ad Novembre dello scorso anno seguirono le indicazioni, poi rivelatisi sbagliate, di Andrea Iannone, Rins era ancora alle prese con l'infortunio. Il motore, infatti, è stato il punto debole per eccellenza della Suzuki 2017, anche a detta degli stessi piloti e tecnici e di Davide Brivio, team manager di Suzuki: "Nei test di Brno, Alex ha provato un motore con caratteristiche molto simili a quello del 2016, che gli è piaciuto molto. Andrea lo aveva già provato ed era d'accordo con lui. Il problema è che non lo possiamo usare per via delle regole".

Oltre alla possibilità di continuare lo sviluppo, Suzuki, potrà anche utilizzare un numero maggiore di motori rispetto alla concorrenza, passando da sette a nove. Questo ovviamente concederà la possibilità di sbagliare e bruciare qualche motore sperimentando nuove opzioni. Tutto questo inizierà a partire dalla stagione 2018, ovvero da martedì prossimo, quando i piloti della MotoGP ritorneranno sulla pista di Valencia per i primi test Irta della nuova stagione, dove si vedranno i primi prototipi dell'anno venturo.