Johann Zarco non è più una sorpresa per il motomondiale, non lo è stato nemmeno il suo exploit alla prima stagione, perchè già si conoscevano le sue doti. Un anno fa, un esordio da sogno con una partenza bruciante e il comando del Gp del Qatar per oltre 5 giri, un anno dopo, sullo stesso circuito la vittoria l'ha quasi sfiorata, comandando per 17 tornate, salvo poi arenarsi dietro ai problemi di una gomma non proprio efficiente. 

Ormai è un top driver e il fatto che spesso porti la sua M1 clienti davanti alle due M1 ufficiali del team Factory, è un'ulteriore dimostrazione della bontà del francese, che è sempre pronto a lottare, come ha messo in chiaro già nel primo Gp, dove oltre a mantenere la leadership della gara per 17 giri ha anche conquistato la pole. Una gara intera a dettare il ritmo, senza mai forzare troppo per non stressare le gomme, il cui rapporto con la Yamaha non è dei migliori, ma ecco che comunque è arrivato il crollo, a causa di una gomma anteriore difettosa che però non ha avuto nessun problema legato al degrado: "Tutto andava bene con il consumo dello pneumatico, avrei usato più la gomma anteriore se fossi stato dietro anziché davanti. Farei tutto allo stesso modo, era tutto sotto controllo. Ho pensato che se nessuno mi superava volesse dire che ero ancora veloce. Quando vai forte come sono andato io in Qatar, non pensi ad altro che puntare alla vittoria. Mi è mancata un po’ di fortuna”.

Ora, ad attenderlo, c'è l'appuntamento argentino di Termas de Rio Hondo, dove Zarco dovrà continuare la sua striscia di risultati che ormai lo fanno collocare nella fascia dei top drivers, in una posizione che lo rende anche un pezzo pregiato del mercato piloti. La concentrazione, però, è tutta su un solo obiettivo, la vittoria, che al francese ancora manca in MotoGP: "Prima di iniziare il weekend, è necessario pensare alla vittoria. Questa è l’ambizione, ma se poi si trovano difficoltà come problemi di setting o poca fiducia nella moto, si modifica l’obiettivo al ribasso”. 

Nonostante ciò, dopo un anno in MotoGp, sanno che anche in difficoltà il francese resta un cliente scomodissimo, che può cambiare le carte in tavola da un momento all'altro con il suo talento e con la sua aggressività nei duelli. 

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