304 giorni dopo Cardiff, nulla sembra essere cambiato. Anzi, nei limiti del possibile, la situazione è addirittura peggiorata. Il Real Madrid Club de Fútbol impartisce un'altra sonora lezione alla Juventus Football Club. Lo scontato ed inevitabile epilogo di una storia che si era protratta già per troppo tempo; da Agosto fino ad oggi. 

JUVE, SCIACQUATI LA BOCCA

Era il 13 Marzo del 2018. Il "figliol prodigo" Leonardo Bonucci tornava in quella che era stata la sua casa per sette lunghi anni. Dopo una dura (ed ingiusta) contestazione, durata quasi trenta minuti, Leo decide di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Elude Andrea Barzagli e impatta di testa, su corner di Hakan Çalhanoğlu, battendo Gianluigi Buffon, per il goal del momentaneo 1-1 dell' Associazione Calcio Milan all'Allianz Stadium. La partita poi si risolverà in un 3-1 della compagine allenata da Massimiliano Allegri su quella di Gennaro Gattuso, con il popolo bianconero che si lascia andare a sfottò esagerati e francamente evitabili. Quattro giorni dopo, la stessa Juventus cade dinanzi al Real Madrid, abbandonata e tradita da quello che è stato sempre il suo punto di forza: la difesa. 

JUVE, PER CASO ORA TI MANCO?

Lo scorso anno la Juventus (escludendo la disastrosa finale di Cardiff) aveva subito appena tre goal in tutto il suo percorso europeo. Sono nove invece quelli subiti in questa edizione, e siamo solo all'andata dei quarti di finale. Una differenza netta, acuita dal fatto che nove sono anche i goal che i bianconeri hanno subito in campionato nelle ultime ventuno partite. La lapalissiana dimostrazione di come il campionato italiano sia poco allenante. Una mediocrità tecnico-tattica deleteria e anche dannosa, considerato che ha dato l'illusione alla Juventus di aver ritrovato la tanto agognata solidità difensiva. Barzagli è a fine carriera e non è più proponibile a certi livelli, Giorgio Chiellini è in evidente calo, Medhi Benatia ha dimostrato di essere inadatto a certi palcoscenici (sebbene sia un buon giocatore) e su Daniele Rugani stendo un velo pietoso. Alla luce dei recenti risultati, siamo sicuri che a questa Juventus non sarebbe servito uno come Bonucci?

De Sciglio in azione con Asensio. Twitter Juventus.
De Sciglio in azione con Asensio. Twitter Juventus.

NON ALL'ALTEZZA DELLE "BIG"

Alla luce delle recenti prestazioni, mi sembra doveroso ribadire un concetto da me esposto a tempo debito. La Juventus è uscita indebolita dal mercato estivo e, allo stato attuale, non è da considerarsi una "big europea". Il gap dalle altre è troppo grande, sia a livello tecnico che economico. A livello tecnico, senza lasciarsi andare a paragoni individuali che lasciano il tempo che trovano, abbiamo una squadra che crolla dinanzi alle big (Barcelona Real su tutte) e che fatica più del dovuto contro squadre (sulla carta) inferiori: Sporting Lisbona Tottenham. A livello prettamente economico, abbiamo una squadra che è succube dell'egemonia sul mercato delle superpotenze europee. Ce la vedete voi la Juventus a dare una dimostrazione di forza alle altre big? Andando a strappare loro un pezzo pregiato della squadra? Assolutamente no, e invece questo è ciò che accade spesso alla Juve. Saccheggiata e privata ogni anno di uno dei suoi elementi migliori, data l'incapacità (sia a livello economico che progettuale) di trattenerli. Nonostante il decimo fatturato d'Europa, la squadra torinese non dispone ancora dell'appeal necessario a convincere i campioni a sposare la causa bianconera. Una condizione che la pone inevitabilmente fuori dalla graduatoria delle "big", e che la relega al grado di outsider. Un'ottima squadra quindi (sulla falsa riga di Tottenham Atletico Madrid) ma che, a meno di altri "miracoli" calcistici, non ha le possibilità per ambire alla vittoria finale. 

MERCATO D'INDEBOLIMENTO

Lo avevo pronosticato in estate, l'ho ribadito prima e dopo il doppio confronto con il Tottenham. La campagna acquisti estiva, sebbene abbia regalato alla Juve una batteria di attaccanti fra le più importanti della sua storia, ha indebolito la squadra. Una rosa più larga nel computo totale dei ventitrè, ma individualmente più scarsa nell'undici titolare. Una panchina più lunga, una gamma di scelte più ampia per le rotazioni (soprattutto in avanti) di Allegri ma un indebolimento sostanziale in quello che era il reparto nevralgico della squadra: la difesa. Per quanto stia facendo bene, Mattia De Sciglio non è un giocatore che può fare il titolare nella Juventus. E' sicuramente un buon calciatore, ma non puoi pensare di sostituire uno come Dani Alves (anch'egli ingiustamente vituperato dal tifoso medio) con lui e uno Stephan Lichtsteiner sul viale del tramonto. Così come non puoi sostituire il tuo centrale più forte, nonchè uno dei migliori in circolazione in Europa, con Benedikt Höwedes. Un giocatore sicuramente valido sotto il punto di vista tattico, ma debilitato dai problemi fisici. Non a caso lo Schalke 04 se n'è privato così a cuor leggero, tant'è che il teutonico ha realizzato appena una presenza fino a questo momento. Una scelta pretenziosa, dettata dal caso, dalla fretta e dall'incapacità di sostituire Bonucci. Come quando, l'ultimo giorno di mercato, Hernanes venne spacciato come il trequartista titolare di una squadra che, l'anno prima, si era giocata una finale di Champions League. Un mercato in netta controtendenza con quelli che erano i proclami di Andrea Agnelli & Co. ad inizio anno. Questi giocatori possono bastare per primeggiare nella mediocrità del campionato italiano, dove da anni la Juventus non ha avversari meritevoli di tale nomea (e questo incide più di quanto crediate), ma in Europa, quando l'asticella si alza, serve inevitabilmente altro. 

 

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