Il quarto più atteso, a livello maschile, chiude il programma odierno. Sull'Arthur Ashe, si affrontano in sessione serale, al termine del match tra Keys e Kanepi, Roger Federer e Juan Martin Del Potro. Prevedibile, a questo punto della competizione, la presenza dello svizzero, considerato all'alba del torneo il favorito al titolo, insieme a Rafa Nadal. Un percorso alterno, due affermazioni in cinque set, con Tiafoe e Youzhny, per eliminare alcune scorie naturali dopo lo stop post Montreal. Di altro tenore le rappresentazioni con F.Lopez e Kohlschreiber, maggior attenzione al dettaglio, un numero ridotto di gratuiti.

Piacevole, invece, la sorpresa Del Potro. Aleggia, sul colosso sudamericano, un costante interrogativo. Difficile decifrare il reale stato fisico di Delpo, troppe volte limitato da malasorte ed infortuni. Una porzione ridotta su erba - Wimbledon l'unica fermata - un passaggio al cemento titubante. Il miglior Del Potro a Cincinnati, resa al terzo turno con Dimitrov, ma bel successo con Berdych. A Flushing Meadows, snodo cruciale con Bautista Agut al terzo impegno. Il successo con un regolarista come lo spagnolo per dare un peso alla sua candidatura. Con Thiem, poi, l'impresa. Un frullato emozionale non semplice da raccontare. Febbre e fastidi vari, due set alla mercé dell'arrembante rivale. Un quindici, un semplice quindici tra Del Potro e il saluto anticipato. Il dolce sapore del ritorno, il tennis selvaggio dell'uomo di Tandil, schiaffi a un destino scritto, spallate a uno spartito indigesto. 64 al quinto, un'esplosione di gioia.

Source: Matthew Stockman/Getty Images North America
Source: Matthew Stockman/Getty Images North America

I precedenti arridono a Federer, 16-5 il conto totale. Primo incrocio a Wimbledon, nel 2007, trionfo di Roger. L'ultimo a Miami, nella stagione corrente, 63 64 per il futuro signore del torneo. Nel mezzo, sfide epiche, una in particolar modo. Qui, nel 2009, atto finale. 62 al quinto Del Potro.

Federer parte con un leggero margine, appare finalmente centrato, sicuro. La variabile è, anche in questo caso, di natura fisica. La schiena presenta il conto senza preavviso. Con Kohlschreiber, time-out medico, un timore poi sopito. Del Potro, invece, deve dimostrare di poter assorbire la fatica del turno precedente, presentandosi tirato a lucido per l'evento. Le sue opportunità di vittoria passano da una prestazione ai limiti della perfezione al servizio. Uno-due, a costo di concedere qualcosa. Non può, Delpo, cadere nelle variazioni di Roger. Un possibile n.1 - parola di Federer - contro il n.1, aldilà della classifica.

Federer - Del Potro, US Open 2009