Juan Martin Del Potro scarica sull'Arthur Ashe l'ultima serie di "cartucce", bombarda un Nadal alle corde. Il primo set è dolce illusione per il ragazzone argentino, la semifinale più nobile si apre nel segno del gigante di Tandil, come al solito ricoperto da fragorosi applausi. All'orizzonte prende forma un miracolo sportivo. Da Thiem a Federer, per chiudere il cerchio con Nadal, il n.1. Nel mezzo i problemi fisici, spazzati via da un carattere indomito. La realtà è altra, il destino per Delpo ha in sorte un differente epilogo. Al termine, il suo sguardo è malinconico, l'occhio velato. Non c'è rammarico, sa di aver fatto il massimo Juan Martin, l'altro è semplicemente un fenomeno, pronto ad immergersi nella lotta sfruttando il serbatoio ridotto del rivale. Dal secondo parziale, è monologo spagnolo, Rafa vola nella terza finale slam del 2017, fiuta il secondo titolo dopo Parigi. 

Avvio, come detto, di selvaggia intensità, almeno in campo sudamericano. Del Potro fa la partita - 12 vincenti e 14 errori - è un fiume in piena, esonda appena ne ha l'occasione, caricando il dritto. Al servizio, nessuna apertura, schianta Rafa e raccoglie le uniche opportunità di allungo. Certifica il vantaggio nel corso del quinto gioco, quando si procura con uno smash la palla break ed osserva il rovescio di Nadal non giungere a compimento. 32, 42 repentino, non si volta più indietro Del Potro, è una fuga verso la vittoria, almeno del set. 64. 

Nel secondo, come già altre volte nel corso del torneo, Nadal alza l'asticella dell'attenzione, muta il suo approccio, definendolo in base all'impostazione del rivale. Rafa replica a ogni sortita, costruisce un muro impenetrabile, anche pallina alla mano Del Potro si scopre fragile. 1/9 con la seconda, Nadal uncina la partita, 13-2 il conto dei vincenti, istantanea perfetta di un dominio. 60 e brusca frenata per l'argentino. Il terzo segue l'onda lunga del set precedente, Nadal è in striscia aperta, confeziona altri tre giochi, si carica e al contempo vede spegnersi la fiamma di Juan Martin. 30. Con orgoglio, Delpo sblocca il tabellino, tenta di prolungare la contesa, di cogliere qualche falla nel manuale spagnolo. Si segue, dal quarto gioco, l'ordine dei servizi, 63. 

Sembra solo questione di tempo, così è. Dopo un iniziale equilibrio, 1-1, nel rispetto della battuta, Rafa infila la lama tagliente nel cuore dell'avversario di giornata. La rottura certifica la resa di un Del Potro ormai sulle gambe, svuotato anche a livello nervoso. Nadal inanella un'altra serie di giochi, una scarica di quattro che avvicina i titoli di coda. Giusto il tempo per un sussulto sudamericano, la firma è al servizio. Due rovesci per sancire l'approdo all'atto ultimo dell'US Open. 

Nadal - Del Potro 46 60 63 62

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