Il saluto di Roberta Vinci. San Pietroburgo si inchina alla fuoriclasse d'Italia, un riconoscimento, nella stagione dell'addio, per una tennista senza eguali, in grado di incantare il pubblico presente anche nella sua recita ultima. Tre turni di qualificazione, un successo nel main draw, partita pari - per un set - con Julia Goerges, papabile candidata al titolo. Roberta cede via via e si consegna nel secondo, ma resta da queste parti un'icona. Si riparte quest'oggi con i quarti e ad aprirli è proprio la Goerges. La teutonica sfida la sorpresa Rybakina. Tennista, come la Vinci, proveniente dalle qualificazioni e in grado di fermare prima la Bacsinszky e poi la Garcia - tre set e due tie-break di stampo russo. 

A seguire, la Mladenovic. Un sigillo atteso, un urlo liberatorio. Piega la Cibulkova, cancella una striscia negativa all'apparenza senza confine. Da Washington a San Pietroburgo, un carico di interrogativi. A braccio sciolto, insidia la Siniakova, avanti 3-1 nei precedenti. Intrigante, poi, il match tra Kvitova e Ostapenko. La campionessa del Roland Garros approda al confronto non nelle migliori condizioni. Primo turno a Shenzhen e Sydney, poco meglio a Melbourne. Qui, andamento altalenante con la Zvonareva. Trova, sul veloce, una macchina da colpi come la Kvitova, devastante con Vesnina e Begu. Favorita la ceca. 

Epilogo con la n.1, della classifica WTA e del primo slam dell'anno, Caroline Wozniacki. Poco più di un allenamento con la Potapova, di altro tenore il duello con la Kasatkina, giocatrice di carattere, restia a prestare il fianco senza lottare. Un solo incontro in archivio tra le due, lo scorso anno, a Dubai, W Wozniacki. Kasatkina con due partite nel bagaglio, così così con la Kuzmova - disastroso il primo set - molto meglio con la Cornet. Serve un'impresa per fermare la danese. 

Il programma

Goerges - Rybakina 

Mladenovic - Siniakova 

Kvitova - Ostapenko 

Wozniacki - Kasatkina