Si smorza sul più bello il sogno proibito del tennis tricolore; Fabio Fognini cede in 5 set a Marin Cilic e vanifica la possibilità di vedere due italiani ai quarti di finale - ieri Cecchinato ha battuto Goffin, ora se la vedrà con Djokovic - dal lontano 1976, anno in cui Adriano Panatta, vincitore poi del torneo, e Corrado Barazzutti raggiunsero entrambi i quarti di finale nel torneo parigino. Pizzico di amaro in bocca, che sparisce appena si analizza il match; un Fabio forse troppo contratto -  causa anche un problema alla caviglia - perde i primi due set, ma sale in cattedra, decontrae i muscoli, e battaglia con Cilic. Lo trasporta al 5° ma poco può fare contro una delle migliori versioni del croato su terra, decisamente non la sua superficie preferita. 

La partita

E' un treno il croato, sin dai primi scambi, sin dalla prima goccia che l'asciugamano assorbe dalla sua fronte; viaggia in battuta, e punge subito il suo dirimpettaio, ancora in fase di adattamento al match. Spinge con il dritto - sia inside-out che inside-in - lo mette all'angolo, e si prende il break. Sale 30 senza patemi, ma non sferra il colpo di grazia. Anzi, si adagia momentaneamente sugli allori e viene punito da un Fognini che esce arrembante dal torpore e piazza il contro-break, ricucendo la ferita grazie ad un rovescio che si stampa sulla rete. L'azzurro stabilizza il proprio tennis, e la propria battuta, Cilic pur zoppicante lo segue - servizio non impeccabile, con due doppi falli a far da contorno - e pregusta l'attacco. Fabio torna a sbagliare qualche scelta, a non essere al massimo con i fondamentali, ed a perdere terreno con il servizio; Cilic azzanna l'opportunità, fa il break e vince il set.

Il secondo parziale nasce non sotto i migliori auspici; Fognini - dolorante alla caviglia, problema che non si scopre oggi - si fa trattare più volte, chiama il medical time out, ma si muove male, e viene costantemente messo sotto scacco dal tennis intelligente del N°3 del seeding, che si prende il massimo con il minimo sforzo. 61, e 2-0. La contesa sembra volgere al termine, ma le cure fanno bene a Fognini, che riallaccia fiducia con se stesso e con il suo tennis; pronti, via, e subito break alla prima possibilità in risposta. Perde, e riacquista il vantaggio, mentre finalmente riesce a confermare il break volando 41. I problemi sembrano un lontano ricordo, Fabio difende ed attacca, contiene e punge, fino ad arrivare a set point. 63, tutto ancora in piedi.

Sulla scia del set appena conquistato, prova ad entrare nelle crepe del suo avversario, falloso soprattutto con il rovescio. Sopra 15-40, si vede annullare la doppia chance. E' il ligure quello più pericoloso, che intasca altre due chance nel 6° gioco, ma come prima Cilic gli chiude la porta in faccia con veemenza. Sotto 54, il croato spinge senza remora, toglie la sicura ansioso di conquistare il biglietto per i quarti. Arriva a palla break, ma non capitalizza, ed è costretto al tie-break. Fognini è un frecciarossa, si va al quinto. Tennis spaziale nell'ultimo set, i due schivano e mandano a bersagli ganci poderosi, nemmeno fossimo su un ring. Cilic spezza l'equilibrio prendendosi un meritato break avanti 43, visto il livello espresso. A tratti ingiocabile, potenza e precisione, rema verso una sudata vittoria finale. 

(3) Marin Cilic b. (18) Fabio Fognini 64 61 36 67(4) 63