È un Roger Federer un po' contratto, non scintillante, quello che scende in campo nella semifinale del torneo ATP 500 di Halle contro Denis Kudla. Ma, come i veri campioni, lo svizzero gestisce le sue energie, alza il livello nei momenti chiave, alla fine del primo set e per annullare cinque palle break nel secondo, piazzando la zampata proprio sul più bello. 7-6, 7-5 il punteggio finale.

La partenza è quella da FedExpress dei tempi migliori, col turno di servizio tenuto rapidamente, mentre Kudla fatica di più: annullata la prima palla break grazie ad un gratuito dello svizzero, dopo due parità lo statunitense perde il controllo del dritto e regala il 2-0. Proprio quando tutto sembra pronto per il primo, repentino, allungo, l’ingranaggio di Roger si inceppa: due bei traccianti di Kudla ed i piedi troppo lenti dello svizzero regalano due palle break. Annullata la prima, va in porto con un bel rovescio la seconda, confermata anche dal turno di servizio a zero: 2-2, tutto da rifare.
Da qui il match segue l’andamento dei servizi, con un RF che sembra un po’ impacciato negli spostamenti ma riesce comunque a tenere due volte consecutive il turno di battuta a 0. Alza il livello anche Kudla, che pesca spesso e volentieri in fallo il dritto avversario, riuscendo a portarsi senza rischi sul 4-4.
Uno splendido serve ‘n’ volley regala il nono punto consecutivo al servizio al numero 1 del mondo che intasca anche il nono game, ma il suo avversario continua ad essere preciso e potente tanto col servizio quanto coi colpi a rimbalzo; Federer dal canto suo accorcia troppo il suo gioco e continua a faticare a colpire dal lato destro, soprattutto in risposta, è 5-5. Qui arriva un piccolo brivido per lo svizzero che si ritrova 15-15, ma la risolve immediatamente con le armi migliori: di nuovo la prima seguita a rete, il classico schema servizio-dritto e l’ace per assicurarsi quantomeno il tie-break, che arriva puntuale dopo l’ennesimo ottimo turno firmato da Denis Kudla.
Il primo punto dello “spareggio” è il più lungo dell’incontro, con Federer che sembra aver ritrovato brillantezza: splendido il vincente di rovescio stretto, a cui fa seguito l’attacco lungolinea di dritto, chiuso a rete, per ottenere il primo mini-break. Una scellerata discesa a rete dello statunitense regala il 3-0, ed il Re non molla più l’acceleratore: piovono sassate e Kudla non riesce a difendersi, in un amen il tabellone recita 6-0, e, dopo la breve parentesi di una risposta fuori misura, lo svizzero completa l’opera portando a casa il primo set col punteggio di 7-6(1).

Come se il tie-break del primo fosse stato solo un brutto incubo, Kudla ricomincia a picchiare all’inizio del secondo, portando a casa il servizio a 0, ma Federer riesce a rispondere con la stessa moneta e lo stesso parziale. La prima chance arriva sul 2-1 per l’americano, che si ritrova 30-40 dopo un paio di errori non da Federer: scambio lunghissimo, alla fine ha sbagliare è il numero 109 del ranking ATP, che poi assiste al tentativo di suicidio (sportivo, ovviamente) ed al conseguente salvataggio del suo avversario. Prima, infatti, Roger spara il dritto fuori di metri, poi recupera con un gran serve ‘n’ volley che gli apre la strada verso il 2-2. Sfumata la doppia chance, Kudla potrebbe titubare e lasciare spazio al suo avversario, e invece no: continua a giocare come meglio non potrebbe, attacca ogni colpo utile e sta vicino alla riga di fondo, sfruttando soprattutto il rovescio per far male. Proprio due vincenti, combinati ad una voleé clamorosamente sprecata da Federer in allungo, permettono allo statunitense di portarsi sullo 0-40, con tre chance di andare a servire per il set. Il servizio e il dritto, però, sono sempre la migliore scialuppa di salvataggio per il Re: reazione di pura classe, quattro punti consecutivi e gioco rimesso in piedi. Un altro errore a rete ed un doppio fallo lo costringono agli straordinari, ma due ace consecutivi mettono la firma definitiva sul 4-4 del secondo set. Ancora una volta la forza mentale sostiene Kudla che rischia qualcosina ma chiude a 15 il suo turno di servizio. Nonostante un errore abbastanza clamoroso in avvicinamento, anche il diritto di RF torna a funzionare, e, complice un cattivo rimbalzo che fa andare fuori giri l'avversario, gli fornisce la chance più succulenta sul 5-5, 0-30. Kudla, neanche a dirlo, rilassa il braccio e attacca senza remore: prima il contropiede, poi lo smash, poi ancora l’ace che allontana i fantasmi. Federer però capisce che il momento è cruciale e risponde da manuale, costringendo l’avversario a giocarsi nelle stringhe. Alla seconda parità, Kudla perde il controllo della prima di servizio e del dritto in uscita dalla seconda, mandando a palla break l’avversario. Ovviamente in attacco, Federer lo inchioda col dritto inside-out e lo costringe all’errore. Abbastanza clamorosamente arriva il break sul 6-5, dopo che lo svizzero era riuscito a disinnescare 5 chance per il suo avversario, ed il numero 1 del mondo può servire per la partita. L’ace e il dritto a sventaglio gli permettono di vedere la linea del traguardo, il servizio esterno gliela fa attraversare.

Dodicesima finale dunque per Roger Federer ad Halle: lo svizzero si libera di Denis Kudla in un’ora e ventisei minuti per 7-6, 7-5, ed affronterà il vincente di Coric-Bautista.

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.