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Wimbledon, Federer: "Ci sono anch'io, ma i grandi favoriti sono Djokovic e Murray"

Lo svizzero racconta le sue sensazioni a due giorni dall'inizio dei Championships. Tra gli altri, Wawrinka e Nishikori si dicono fiduciosi.

Wimbledon, Federer: "Ci sono anch'io, ma i grandi favoriti sono Djokovic e Murray"
Roger Federer oggi in conferenza stampa a Wimbledon. Fonte: Jon Buckle/AELTC
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Di Andrea Russo Spena

E' un Roger Federer particolarmente rilassato quello che si presenta in sala stampa a Wimbledon per rispondere alle domande dei giornalisti a due giorni dall'inizio dei Championships (che per lui prenderanno il via martedì con il match di primo turno contro l'argentino Guido Pella). Il fuoriclasse svizzero spiega di avvertire buone sensazioni in vista del torneo, anche se ammette che pensare al titolo è prematuro, e che sono Novak Djokovic e Andy Murray gli avversari da battere.

Non potrebbe essere altrimenti, dopo una prima metà di stagione caratterizzata da guai fisici di ogni tipo: prima l'intervento chirurgico al menisco al termine degli Australian Open, poi una brutta sindrome influenzale alla vigilia del Master 1000 di Miami, infine i ricorrenti problemi alla schiena avvertiti a Madrid e Roma e che gli hanno impedito di partecipare al Roland Garros: "Francamente non ho mai pensato che avrei saltato anche Wimbledon - le parole di Federer in conferenza stampa - in particolar modo dopo l'operazione al ginocchio. Sapevo che avrei avuto molto tempo per recuperare ed essere qui e che in qualche modo sarei arrivato pronto. Certamente dopo Parigi c'è stata un po' di preoccupazione perchè il tempo cominciava a stringere e perchè quando vengo qui a giocare, lo faccio se sento di avere buone possibilità per andare il più avanti possibile nel torneo e, potenzialmente, per vincerlo. Ed è esattamente questo il motivo per cui ora sono qui, tornare nel mio torneo preferito per me è una grande occasione dopo aver saltato il Roland Garros. Con tutti i successi che ho conquistato su questi campi, tornare qui mi dà proprio quella motivazione di cui ho bisogno: giocare grandi partite in un posto speciale, insomma godermi Wimbledon".

Lo svizzero non pare troppo preoccupato per le due sconfitte patite in semifinale nei tornei di preparazione, contro Dominic Thiem a Stoccarda e contro Alexander Zverev ad Halle: "Sono stati tornei che mi sono serviti a ritrovare fiducia e a capire in quale direzione stavo andando. In fondo ho giocato sette partite in dieci giorni ed è stato cruciale rendermi conto che il mio corpo resiste anche a incontri molto ravvicinati tra loro. E' davvero molto importante sapere di essere in buone in condizioni di forma - ha proseguito la testa di serie numero tre - e di poter pensare ora a gestire anche i match che si disputano al meglio dei cinque set. Ovviamente in questo momento non sto pensando a vincere il titolo, è troppo presto". Sono infatti altri i grandi favoriti per Wimbledon 2016, sostiene Federer: "Novak Djokovic e Andy Murray sono i principali favoriti, vengono da sei mesi fantastici, e in generale sono al top negli ultimi anni. Per me sono senza dubbio gli uomini da battere. Io invece ho bisogno di concentrarmi su me stesso, di arrivare alla seconda settimana, di crescere al momento giusto: il resto verrebbe di conseguenza. Amo questo torneo più di qualsiasi altra cosa. E' una grande opportunità per me quella di far girare la mia stagione su questi campi. Poi, chissà...".

Pronto per i Championships anche il suo amico e connazionale Stan Wawrinka, atteso al debutto dal giovane statunitense Taylor Fritz: "Solo nelle ultime stagioni ho cominciato a giocare il mio miglior tennis su erba, ma penso che il meglio debba ancora venire, e spero di fare qualcosa di grande già da quest'anno. Mi piace giocare sull'erba e penso che se riuscirò a vincere le prime partite poi inizierò a giocare sempre meglio acquisendo maggior fiducia. In queste settimane mi sto allenando con Richard Krajicek (campione a Wimbledon nel 1997), non solo perchè può aiutarmi con la superficie, ma perchè si trovava qui a Londra in questo periodo, quindi ne ho approfittato. Per me è molto interessante lavorare con lui sui dettagli, sulla tecnica, ha grande esperienza. Abbiamo già parlato di molte cose: la tattica, cosa fare di specifico sull'erba, come farsi trovare sempre pronti, tutte piccole cose fondamentali per vincere". 

Spazio anche al nipponico Kei Nishikori, testa di serie numero cinque e per la verità mai troppo a suo agio sui prati londinesi: "Dopo l'infortunio muscolare di Halle, ora mi sento vicino al 100% - le parole del tennista giapponese - ma va sempre meglio, ormai è passata oltre una settimana, quindi dovrei essere pronto per l'esordio. Negli ultimi due giorni mi sono allenato bene, ho anche giocato un po' con Gasquet. L'erba non è la mia superficie preferita ma il mio obiettivo resta sempre quello di arrivare fino ai quarti di finale, o in semifinale. Sono stato spesso infortunato quando sono arrivato qui nelle ultime stagioni, anche questo fattore ha inciso sul mio rendimento in carriera a Wimbledon. Ma se dovessi riuscire a vincere un paio di partite giocando bene, acquisirei fiducia e troverei il mio ritmo anche su questa superficie. Primo turno contro Sam Groth? Sarà dura, lui ha un gran servizio ed è molto aggressivo, io dovrò essere concentrato per tutta la partita". Quanto alle alternative a Djokovic per la vittoria finale, Nishikori si esprime così: "Andy (Murray, ndr) sta giocando molto bene, anche Milos (Raonic) ovviamente, poi ci sono un paio di giovani interessanti. Novak è un grandissimo giocatore, è il numero uno al mondo, non è facile da battere, ma credo che noi che gli siamo dietro in classifica in questo momento siamo un po' più vicini al suo livello".