Una battaglia durissima, chiusasi all'alba delle tre ore di gioco, per una partita che non sarebbe sbagliato definire epica. Del resto, quando Dominika Cibulkova e Agnieszka Radwanska incrociano le racchette, raramente ne escono match banali. Alla fine le lacrime di gioia sono tutte per la slovacca mignon, mentre l'amaro in bocca e la delusione finiscono nella sacca della polacca. In mezzo, tre combattuti set di una partita che nel complesso Cibulokva ha meritato di vincere ma che, in più di un'occasione, ha rischiato di buttare al vento.

Tanti tanti errori per Cibulkova, che di fronte a sè aveva anche una Radwanska che sembrava aver lasciato in hotel la sua proverbiale bacchetta magica. Soprattutto nel primo set, quando le sciabolate potenti della slovacca impediscono al fioretto della polacca di tessere le sue trame: disinnescata la Professoressa, Dominika può agilmente chiudere sul 6-3. Quella che sembrava una facile discesa, però, si trasforma in un infernale ottovolante per la Cibulkova, con una serie infinita di break e controbreak che gonfiano a dismisura il libro dei potenziali rimpianti slovacchi. Categoria in cui rischia di entrare anche il match point sprecato nel secondo set: una palla sanguinosa che rinvigorisce Radwanska e, soprattutto, le permette di rientrare in partita con il 7-5 che vale il secondo set.

Ritrovato vigore e la bacchetta magica - con un paio di colpi da spellarsi le mani - la Professoressa polacca accende la battaglia nel terzo set, che in alcuni tratti diventa un vero e proprio match di pugilato, con scambi di colpi durissimi e atlete che vengono portate a spasso da un lato all'altro del campo come tergicristalli. Al settimo gioco, la prima occasione di svolta: Radwanska cede il break a zero, ma Cibulkova non cambia la recita del suo copione, restituendo immediatamente il favore e il servizio alla polacca. Si va avanti così a oltranza, fino alla svolta - quella vera - del quindicesimo game, quando la slovacca ottiene l'ennesimo break della sua partita e l'ennesima possibilità di chiudere. Questa volta, malgrado qualche sofferenza, arriva la tanto agognata chiamata del "game, set and match" e per lei la festa può cominciare. Per un'altra vittoria sulla polacca e un passetto in più verso la finale. A proposito, Dominika ha fissato proprio per sabato 9 la data del matrimonio, ma per ora l'idea di fare le valigie e tornare a casa per preparare bomboniere e fiori d'arancio sembra non sfiorarla nemmeno da vicino.

Bene Halep e Kerber - Nelle altre partite di oggi, facile la vittoria della tedesca Angelique Kerber sulla giapponese Misaki Doi, con la vincitrice dell'Australian Open che si impone con un netto 6-3, 6-1. Avanza anche Anastasya Pavlyuchenkova, che attende la vincente del match tra Serena Williams e Svetlana Kuznetsova, e nel frattempo si sbarazza di Coco Vandeweghe. Approda ai quarti Simona Halep: la romena parte ad handicap cedendo al tie-break il primo set alla rampante Madison Keys, ma la statunitense spreca il vantaggio e cede al terzo, complice anche qualche acciacco fisico. Infine, la kazaka Shvedova regola in due Lucie Safarova. 62 64 il finale. 

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Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.