Respingere ad ogni costo la sconfitta, perseguire, con ogni energia, l'obiettivo. L'età non conta, i numeri raccontano solo un lato della verità. Roger Federer chiude a braccia alzate, dopo una battaglia lunga cinque set, raccoglie racchette e asciugamano, borsone in spalla saluta il Centrale, in evidente estasi. Mano aperta per ringraziare i presenti, pugno chiuso per festeggiare una vittoria che può colorare una stagione fin qui in ombra. Federer batte Cilic, ma soprattutto malasorte e acciacchi. Torna Federer, dal baratro di due set sotto. Torna, dopo una serie di schiaffi feroci. Cilic è convinto - lo dice l'occhio acceso - picchia la palla, sa cosa fare, deve acuire le difficoltà di Roger. E Federer è in perenne rincorsa, appeso alla prima. Quando Cilic confeziona tre palle break nel corso del terzo, la partita appare agli sgoccioli, inizia invece lì un'altra partita. LA partita. 

È stata una grande battaglia, quando sei sotto di due set, 3 pari, 0-40, sai che non hai più il controllo della situazione, ma ci ho provato, ho lottato e ce l’ho fatta. Grande! È una vittoria speciale perché ho rimontato due set di svantaggio in questa stagione, che non è certo andata finora come volevo.

La capacità di elevare il livello di gioco nei momenti di maggior difficoltà. Federer concede una sola volta il servizio e replica, puntuale, a tre palle match. Gestire la pressione, fare della pressione un punto a favore. 

Beh, in realtà ho pensato di essere in una situazione critica per tutto il match. Ho pensato che Marin non poteva non arrivare almeno a 30 in ogni mio turno di servizio. E ogni volta poteva fare il break, ogni breakpoint poteva di fatto equivalere a un match-point. Ecco, oggi ho fronteggiato nella mia mente ben più di 3 match-point.

Vivo il ricordo della sconfitta a New York. Cilic rispolvera la sua versione d'eccellenza, domina col servizio, attacca Federer, gestendo lo scambio, impedendo a Roger di costruire la sua tela. 

Nei primi due set sì, lui mi ha tempestato di ace e vincenti supersonici. Credo abbia fatto tra i 15 e i 20 ace nei primi due parziali. Poi ho cambiato giusto un po’ la posizione in risposta e l’atteggiamento, ho letto meglio i colpi e lui ha servito solo tra 5 e 10 ace negli altri tre set.

Federer identifica nella seconda di servizio la chiave di volta. Una seconda lavorata, in grado di àncorare Cilic alla riga di fonda. Una seconda fondamentale per non iniziare lo scambio in difetto. 

Due dei tre match-point li hai annullati giocando la seconda di servizio, ma senza essere conservativo. Hai servito aggressivo sapendo che se sbagliavi eri fuori dal torneo. Ho molta fiducia nella mia seconda di servizio, anzi credo sia stata la mia ancora di salvezza. Quando la gioco so che anche se tiro forte non rischio troppo, me lo dice la mia carriera. Una volta Pete (Sampras, ndr) ha detto che sono forte quanto la mia seconda di servizio. Magari durante il match la sbaglio o la gioco male, ma nei momenti cruciali so che non succede.

Nello sguardo dei presenti emerge un filo di incredulità, lo stesso Federer si dice sorpreso. I primi cenni di risveglio tra Stoccarda ed Halle, poi un tabellone non proibitivo per guadagnare fiducia ed autostima, fino ai quarti. L'incontro con Cilic va ad incastonarsi tra le gemme di carriera, pennellata d'autore nel giardino di casa. 

Sì, eccome se lo sono! Ero molto preoccupato all’inizio della stagione sull’erba, poi la fiducia è aumentata con le sette partite ad Halle e Stoccarda, mi hanno dato molti input su cosa potevo e non potevo fare. Qui a Wimbledon non pensavo di arrivare in semifinale lasciando per strada solo due set oggi. È una gran bella sorpresa per me, ma ora voglio godermela fino in fondo!

(Fonte Ubitennis)