L'Instagram della partita è tutto in quel lunghissimo urlo cacciato dopo aver chiuso la pratica Roberta Vinci. Maria Sharapova torna e vince in due set, poi sfoga tutta la rabbia figlia di 456 giorni di stop forzato. Prima di concedersi, diva in piena padronanza della scena, agli applausi di uno stadio in adorazione completa, come se quel pasticciaccio del Meldonium e della squalifica del doping fossero stati solo un brutto sogno.

Non è una semplice esultanza, quella della siberiana, che ha appena toccato quota 602 vittorie in carriera. C'è la liberazione dai tanti macigni che si sono accumulati per tutto l'arco della squalifica, ma anche in questi ultimi giorni, quando l'hype per il suo - contestato - ritorno in campo è salito allo zenith e le bordate di colleghe e addetti ai lavori, peraltro mai teneri fin dal principio, si sono intensificate. Parole, accuse, critiche, spesso e volentieri vere e proprie entrate a piedi uniti, a cui Masha ha voluto rispondere da par suo, facendo parlare il campo. Venendo a capo di una partita che per lei era iniziata in salita, con una Roberta Vinci indiavolata a provare la fuga: pronti via ed è subito 2-0 per la tarantina, che va anche vicina a portarsi a casa il punto del 3-0 che molto probabilmente avrebbe dato altro indirizzo al match. La partita è bella e accesa, con l'azzurra che preme e la russa che resiste, lotta, sbuffa e respinge gli assalti di Roberta, accorcia le distanze e poi pareggia sul 2-2. 

È il segnale che Maria c'è e si è iscritta definitivamente alla partita: scrollatasi dalle spalle il mix di ruggine da stop e tensione per il nuovo primo giorno di scuola - che però non sembrano aver annacquato l'indole di lottatrice feroce che da sempre accompagna la tennista di Njagan - la siberiana ha acceso il turbo. Il servizio, a tratti devastante, è diventato grimaldello per scardinare il gioco della Vinci, che al decimo game concede il break decisivo e, di fatto, inizia a firmare la resa. Perché dopo aver chiuso sul 7-5 in un'ora di gioco il primo set, la Sharapova accelera nel secondo e chiude presto ogni trasmissione firmando il 6-3 che vale il set e la partita.

E poi via, a urlare contro il cielo (coperto) dell'arena tedesca, mentre le lacrime iniziano a rigare il suo volto. Maria Sharapova è tornata. E difficilmente avrebbe potuto sognare un rientro migliore.