Se nessuno è in grado di fermare il tempo, Roger Federer è come minimo riuscito a portarlo dalla sua parte. E' questo uno dei principali significati dell'ottavo trionfo del fuoriclasse elvetico sull'erba di Wimbledon, record assoluto per i Championships versione maschile (staccati Sampras e Renshaw), di un giocatore capace di rimanere per oltre un quindicennio sulla cresta dell'onda, e di disputare a Londra la bellezza di undici finali. Quasi un appuntamento fisso dunque, quello con l'atto conclusivo del torneo più prestigioso al mondo, che ha contribuito a scrivere le prime pagine della leggenda di Roger Federer. Fu proprio sul sacro campo del Tempio che un giovanotto svizzero giocò una delle partite più evocative dell'intera storia del tennis. Ottavi di finale 2001, contro l'americano Pete Sampras (reduce da sette vittorie in otto anni): un match che vale il passaggio di consegne tra il vecchio e il nuovo, tra l'antico e l'incalzante padrone. In quel 2001 Federer non riuscirà però a conquistare il torneo, fermato al turno successivo dall'idolo di casa Tim Henman. L'elvetico dovrà attendere il 2003 per consacrarsi ai Championsips, nella prima di una lunga serie di finali vinte, che proviamo a rivivere insieme.

2003. Federer vs Philippoussis 7-6(5) 6-3 7-6(3). Dopo essersi sbarazzato di Andy Roddick in semifinale, Federer affronta l'australiano Philippoussis per la prima corona a Wimbledon. E' un tennis molto diverso da quello attuale, in cui Scud fa valere la potenza del suo servizio (da cui nasce il soprannome), e Federer continua nel gioco serve and volley su erba di inizio carriera. Ne deriva una finale gradevole, in cui i colpi di sbarramento dello svizzero fanno la differenza. Risposta e passanti decidono la sfida, e sul match point Roger si inginocchia sull'erba alla maniera di Bjorn Borg. 

Federer e Philippoussis. Fonte: Corriere.it
Federer e Philippoussis. Fonte: Corriere.it

2004. Federer vs Roddick 4-6 7-5 7-6(3) 6-4. La rivalità tra Federer e l'americano Andy Roddick, prime due teste di serie, comincia ad accendersi nel 2004, quando i due contendenti si ritrovano in finale. E' lo statunitense a partire meglio, forte dello schema servizio e diritto, ma nel prosieguo del match è lo svizzero ad aggiudicarsi tutti i punti chiave della finale, concedendosi un bis atteso. 

Federer e Roddick. Fonte: NDTVSports
Federer e Roddick. Fonte: NDTVSports

2005. Federer vs Roddick 6-2 7-6(2) 6-4. La sfida tra i due giocatori che in quel periodo storico dominano il circuito si ripete anche nel 2005, ma stavolta Federer vince senza troppi patemi. Dopo aver spento i sogni di Lleyton Hewitt in semifinale, Fedexpress non sbaglia nulla contro l'americano, parte bene nel primo set, è concentrato e perfetto nel tie-break del secondo, chirurgico nel terzo. Altro k.o. per Roddick, ma non sarà l'ultimo, e nemmeno il più doloroso della sua carriera ai Championships. 

Roger Federer con il trofeo nel 2005. Fonte: BBCnews
Roger Federer con il trofeo nel 2005. Fonte: BBCnews

2006. Federer vs Nadal 6-0 7-6(5) 6-7(2) 6-3. Nel 2006 ecco spuntare in finale un ventenne Rafa Nadal, fresco trionfatore sulla terra rossa di Parigi. Alla vigilia sono diversi i punti interrogativi sulla tenuta del maiorchino in una finale a Wimbledon. Il primo set è un'esibizione, Federer domina in lungo e in largo, come testimoniato dal punteggio, poi Nadal torna sotto, da grande combattente, perde in volata il tie-break del secondo, ha un sussulto d'orgoglio nel terzo, e si arrende al quarto. Federer è ancora padrone del centrale.

Federer durante la finale del 2006. Fonte: Pinterest
Federer durante la finale del 2006. Fonte: Pinterest

2007. Federer vs Nadal 7-6(7) 4-6 7-6(3) 2-6 6-2. Il dualismo Federer-Nadal inizia a raggiungere il suo apice nel 2007, quando il mancino di Manacòr giunge ancora in finale, sempre più vicino al suo grande rivale. Un primo set equilibratissimo si decide su pochi punti, il tie-break sorride a Federer, ma Nadal non molla, recupera due volte un parziale di svantaggio, si issa fino al quinto, dove sembra diventare di colpo il favorito. L'ultimo colpo di coda dello svizzero vale il quinto titolo consecutivo a Wimbledon: eguagliato Bjorn Borg, con uno smash versione benedizione a chiudere i conti.

Federer e Nadal nel 2007. Fonte: Tennis.com
Federer e Nadal nel 2007. Fonte: Tennis.com

2009. Federer vs Roddick 5-7 7-6(6) 7-6(5) 3-6 16-14. Dopo aver perso lo scettro nel 2008 (proprio a beneficio di Nadal), Federer si presenta a Wimbledon nel 2009 da campione di Parigi, per una doppietta a lungo inseguita, pronto a eguagliare il record di 14 Slam appartenente a Pete Sampras. Dall'altra parte della rete in finale c'è ancora Andy Roddick, che gioca un match quasi perfetto, fatto di enorme continuità al servizio. L'americano sciupa però diverse occasioni per trovarsi in vantaggio due set a zero, perde - come d'abitudine - due tie-break serrati, si rifà sotto nel quarto, e nel quinto dà vita a una battaglia che sembra non finire mai. Alla fine la spunta Federer, che trova il break decisivo nel trentesimo game, su un colpo steccato di Roddick. E' il sesto Wimbledon per Roger, l'ultimo treno per Andy. 

Federer e Roddick nel 2009. Fonte: Tennis Circus
Federer e Roddick nel 2009. Fonte: Tennis Circus

2012. Federer - Murray 4-6 7-5 6-3 6-4. Dopo aver battuto, un po' a sorpresa, Novak Djokovic in semifinale, Federer trova un altro Andy - Murray - sulla sua strada verso il settimo sigillo. Murray, britannico, è sospinto dal tifo del pubblico del centrale, esce meglio dai blocchi, vince il primo set, ma nel prosieguo dell'incontro deve arrendersi alla marea montante di Federer, che alza il livello del suo gioco, pareggia i conti nel secondo, e torna a vincere uno Slam a tre anni di distanza dall'ultima volta.

Federer e Murray nel 2012. Fonte: SkySports.com
Federer e Murray nel 2012. Fonte: SkySports.com

2017. Federer - Cilic 6-3 6-1 6-4. E' la vittoria più attesa, dopo anni di problemi fisici e di finali perse contro Novak Djokovic (biennio 2014-2015). Il Federer del 2017 è di nuovo una macchina perfetta, che non concede neanche un set agli avversari in tutto l'arco del torneo. Nell'atto conclusivo il croato Marin Cilic non è al 100% a causa di un problema al piede, facilitando così l'impresa dello svizzero, campione a quattordici anni di distanza dalla prima volta. Ottavo titolo a Wimbledon, numero diciannove negli appuntamenti dello Slam.