La difesa del titolo, per Roger Federer, inizia ovviamente sul campo principale. La Rod Laver Arena, in sessione serale, ospita il match tra il campionissimo e Aljaz Bedene. Federer afferma in tre set la sua superiorità, domina la fase iniziale, è alterno nel secondo, ma non dà mai la sensazione di poter scivolare sul rettangolo d'Australia. Dispensa, lo svizzero, alcune giocate di qualità, raccoglie l'omaggio del pubblico presente e ribadisce la sua candidatura. Favorito, per molti. 63 64 63. 

Il servizio risponde alle sollecitazioni di Federer fin dalle prime battute. Un numero di prime elevato consente di direzionare lo scambio, di evitare un pericoloso dispendio fisico. Roger prende quando possibile la rete, gioca sull'uno-due, ripropone la sua versione d'offesa. A Bedene, resta poco o nulla. Il primo 15 in risposta arriva al terzo turno in battuta dello svizzero. Un concerto che stordisce lo sloveno, impegnato quantomeno a proteggersi pallina alla mano. La prima difesa ha successo, ma già alla seconda arriva il verdetto che determina in modo ineluttabile il parziale. Bedene risale da 15/40 con la complicità dello svizzero, ma alla quarta opportunità, con il dritto, Federer non perdona. 63, con Roger che si sposta per colpire di dritto a metà campo e mandare il set agli archivi. 

Alle dichiarazioni della vigilia, segue la dimostrazione di campo. Federer è fisicamente a posto, i piedi sono il manifesto dell'attuale stato di forma. Un movimento rapido, continuo, lungo la riga di fondo, la reazione puntuale a ogni chiamata. Anche quando Bedene serve bene e propone un primo colpo potente e profondo, vede la palla tornare con superiore forza. La rottura è questa volta immediata, lo sloveno regge sulla diagonale di rovescio, ma paga il cambio sul dritto. 15/40. Federer mette la firma con il dritto, seguito da un comodo smash. A 15, con l'ennesimo ace, certifica l'allungo. 20. Bedene mantiene le code dell'elvetico, favorito da un dritto di Federer fuori per questione di millimetri sul 30/30. Prova a caricarsi, ma sul volto è visibile una maschera di sofferenza. L'elvetico scioglie poi il primo interrogativo pallina alla mano annullando due palle break. Esecuzione attenta, chiusura col dritto lungolinea per il 40/40. Il servizio per salire 31. Federer si concede qualche gratuito, ma custodisce il margine di sicurezza, procede a vele spiegate verso il 64, dopo la mancata firma in risposta nel nono gioco - tre set point. 

Bedene inizia bene il terzo set, tiene la battuta e costringe Federer ai vantaggi nel secondo gioco. Dritto in contropiede e 11. Il castello sloveno crolla poco dopo, dritto lungolinea di Federer in recupero. Bedene, al centro del campo, può solo ammirare un gesto di rara bellezza. Break svizzero, Roger vede il traguardo. 21. Bedene più volte riesce ad insidiare il rivale, si giunge ai vantaggi nel sesto gioco, mentre nell'ottavo Federer non offre appigli dal 30/30. 53 e applausi dagli spalti per l'elvetico. Vuole l'epilogo in risposta il campione in carica, tre punti consecutivi, tre match point. Il terzo segna la resa di Bedene, 63.