Quarti di finale in saccoccia, in questa edizione di Wimbledon, per Milos Raonic e Marin Cilic. Vittorie diametralmente opposte per i due. Grande lotta e rimonta ai limiti del miracoloso per il canadese, che va sotto per due set a zero contro David Goffin, poi raccoglie le forte e riordina le idee prima di completare prima l'aggancio e poi il sorpasso, con il belga che si mangerà a lungo le mani per questa chance sprecata. Fa decisamente meno fatica il vincitore dell'edizione 2014 degli US Open, il quale approfitta dell'infortunio di Kei Nishikori, vince nettamente il primo set e allunga nel secondo, con il giapponese che prova a stringere i denti ma è costretto ad alzare bandiera bianca, proprio poco prima della fine del secondo set. Sempre un ritiro consente a Jo-Wilfried Tsonga di vincere il derby francese contro Richard Gasquet, il quale deve abbandonare il campo nel corso del primo set della sfida tutta transalpina.

Partiamo proprio dalla sfida che rappresentava proprio il rematch della finale vista due anni fa sull'Arthur Ashe Stadium di Flushing Meadows. Rematch che in realtà non si gioca, visto che Nishikori si fa male subito, probabilmente al braccio destro o comunque in una zona delicata del lato destro della parte superiore del suo corpo, visto che il nipponico non riesce a dare spinta sul servizio nè a tentare, ad esempio, gli smash. Dall'altra parte Cilic capisce che è il caso di spingere col piede sull'acceleratore, approfittando proprio dei problemi al servizio del suo rivale, volando subito sul 5-0. Non c'è partita, Nishikori sembra intenzionato a continuare ma intanto perde il primo set col punteggio di 6-1. In avvio di secondo set il giapponese prova a profondere il massimo sforzo soprattutto alla battuta, ma non basta. Arriva anche un break che porta il punteggio sull'1-1, ma poi arrivano quattro games consecutivi per il croato: una situazione che porta Kei alla saggia decisione del ritiro.

Situazione molto simile a quella che si vive durante il derby francese tra Gasquet e Tsonga. Quest'ultimo avrebbe una sfida durissima sulle gambe, ovvero quella del terzo turno contro Isner, tanto che il suo connazionale prova a metterlo subito alla frusta al servizio, tanto che Jo-Wil deve annullare una palla-break nel terzo gioco. Dopo aver avvertito il pericolo, però, il numero uno transalpino decide di salire di colpi proprio per non allungare la partita. Arriva il break di Tsonga nel sesto gioco, ma emergono anche gravi problemi fisici per un Gasquet che deciderà di alzare bandiera bianca sul 40-0 nel game successivo. E così, dopo una vera e propria maratona al terzo turno, Tsonga approda ai quarti quasi senza giocare.

Decisamente un altro pomeriggio, quello vissuto da Raonic e Goffin. Il belga inizia la partita studiando le movenze e i colpi del suo avversario, la cui proverbiale potenza viene disinnescata con una facilità sconcertante. Così Goffin riesce a insinuare dubbi sul servizio del canadese, fino a strapparlo nel settimo gioco, dopo aver ottenuto e sprecato una chance nel quinto. Raonic dimostra di fare un po' di fatica a far breccia sul servizio del belga, il quale non sbaglia un colpo e chiude il primo set sul 6-4. Secondo set che si apre con il nord-americano che soffre ancora sui propri turni di battuta, mentre Goffin mantiene solidità, concentrazione e grande lettura tattica della partita: così, acccade che nel quinto game arrivi un altro break, che consente al giocatore nativo di Rocourt di volare poi sul 4-2, annullando anche due palle del contro-break. Raonic arranca ancora, il servizio non lo sostiene, così il belga glielo strappa ancora: siamo nel nono game, e si chiude anche il secondo set sul 6-3.

Raonic ha bisogno di raccogliere al massimo le proprie energie e soprattutto di agganciarsi alla partita. Il servizio torna a dare una mano al giocatore canadese, il quale inizia a dare fastidio a un Goffin che a sua volta cala leggermente più sul piano mentale. Il break nel terzo gioco in favore del giocatore di origini balcaniche ne è la prova, visto che quest'ultimo ha alzato chiaramente il suo livello di gioco. Il belga, invece, non riesce più a dare fastidio al servizio al suo avversairo, così il terzo set fila via velocemente con il punteggio di 6-4, in favore di un Raonic finalmente dentro alla partita. Anche l'inizio del quarto set sembra quasi sorridere al canadese, il quale vive un piccolo momento critico nel quarto gioco, quando annulla una palla-break che poteva essere sanguinosa, ma nel game successivo ottiene il break che lo porterà poi a volare sul 4-2. Goffin inizia a tremare in maniera sempre più chiara, Raonic sbaglia sempre meno con i suoi fondamentali migliori, e la solidità torna a far parte del suo bagagliaio. Così arriva un altro 6-4 con cui il conto set viene pareggiato, e il quinto parziale diventa praticamente una roulette russa. Le percentuali al servizio sono alte da entrambe le parti nei primi games del set decisivo, il primo a cedere, neanche a dirlo, è Goffin. Siamo nel quinto game, Raonic ottiene tre chances e deve ricorrere proprio alla terza per ottenere il break che lo porterà, ancora una volta, sul 4-2. Il belga sembra aver quasi smesso di crederci, il canadese concede poco o nulla sul suo servizio, e arriva il terzo 6-4 consecutivo di giornata, quello che porta Raonic ai quarti.