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ATP Parigi Bercy - Uno spettacolare Isner non basta, trionfa Murray

Lo scozzese trionfa 6-4 al terzo a seguito di una partita che rischiava di prendere una brutta piega dopo il tie-break del secondo set. E' lui il nuovo campione di Parigi - Bercy

ATP Parigi Bercy - Uno spettacolare Isner non basta, trionfa Murray
L'urlo di Murray - Fonte: @bnppmasters
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Di Simone Cappelli

Andy Murray è il nuovo re di Parigi - Bercy. Il numero 1 delle classifiche mondiali spezza la resistenza di un grande John Isner, combattivo fino all'ultimo. In tutti e tre i set, pochi particolari condannano l'americano alla sconfitta.

CRONACA

I primi game rispecchiano in pieno le attese. Al servizio, Murray non soffre riuscendo a far muovere per vie laterali il suo avversario e costringendolo a giocare da fondo, mentre Isner poggia sulla battuta, risultando bravo a spegnere eventuali passanti nei pressi della rete. Sul 2-2, Murray - grazie anche al fattore fortuna, vedesi l'incredibile volèe di Isner che l'avrebbe portato a palla break - si districa bene e riesce ad alzare la testa in un momento d'appannamento. Gli errori - però - Murray non li perdona. L'americano sale 30-0, Andy velocizza la risposta e gioca più basso trovando il 30-30. Qui un doppio fallo di Isner ed un goffo sventaglio di dritto consegnano il break al neo numero 1 del mondo. Avanti 4-2 John non si scompone, anzi snocciola colpi interessanti con il dritto e trova un'inattesa solidità che lo proietta 15-40. Un lob chiuso a rete ed un errore forzato salvano Murray, il quale chiude ai vantaggi. Il pubblico di Parigi viene poi scaldato da un recupero vincente da urlo dello scozzese con Isner impietrito. Primo set britannico

Il secondo parziale ricalca le gesta del primo, il canovaccio non cambia. Soliti prosperosi viaggi al servizio con Murray che tenta - a sprazzi - di spezzare le discese a rete di Isner prendendo ritmo da fondo. Dal canto suo Isner risulta molto pragmatico e non concede chance, anzi se le va prendere sul 4-3. Murray abbassa il grado di concentrazione e vacilla su ogni punto scivolando 0-40. L'americano sbaglia un altro rigore a porta vuota e non trova il bandolo della matassa nemmeno nei due restanti break point. Ai vantaggi, anche il quarto break point viene annullato ed il britannico impatta 4-4. I due tennisti, alla fine - inevitabilmente - si rifugiano nel tie-break. Il primo sussulto del prolungamento avviene sul 3-2, quando un sanguinoso doppio fallo fa perdere a Murray contatto con il suo dirimpettaio. L'americano non sbaglia più e si prende il set con un dritto stampato sulla riga. Secondo set a stelle e strisce

Non è il solito Murray, nemmeno nel terzo set. Poco pimpante, lo scozzese soffre le pesanti folate e le discese producenti di Isner. E' proprio la rete - però - a tradire l'americano, poichè a causa di due volèe scapestrate va a un passo dal baratro nel secondo game, poi ripreso grazie al servizio. Salvifico quest'ultimo anche nel successivo turno di battuta, con Andy - intelligente a rispondere corto e tra i piedi - che pesca un'altra palla break, salvata dalla battuta. Il match diventa serrato e di complicata lettura. Sul 5-4, ecco la zampata decisiva. Murray bacchetta ai fianchi Isner, constringendolo a giocare passanti scomodi e difficili. Sale 0-30, viene recuperato, ma caccia l'urlo definitivo sul 30-40. Parigi è sua.

(2) A.Murray b. J.Isner 6-4 6-7(4) 6-4

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Simone Cappelli
Divido la mia conoscenza sportiva tra calcio, tennis e basket. Il rettangolo verde è stato il mio primo amore ma con il tempo non ho saputo resistere al fascino di una schiacchiata in alley-oop ed a un dritto lungolinea. Amo tre giocatori alla follia, uno per sport. Il Re, Roger Federer, il play per eccellenza, Chris Paul ed un improbabile messicano scappato di casa, tale Javier Chicharito Hernandez