Su Milos Raonic si sono spesi fiumi di parole sin da quando è approdato nel circuito ATP, nel lontano 2008, ma ora, dopo otto anni dall'esordio in un torneo professionistico, il canadese è definitivamente esploso. Raonic è alla prima partecipazione alle ATP Finals ed il biglietto da visita composto dalla quarta posizione del ranking è ottimo, purtroppo non lo sono le sue condizioni fisiche che, proprio settimana scorsa, lo hanno costretto al ritiro nel torneo di Parigi Bercy. La lesione muscolare al quadricipite della coscia destra ora sembra essere parzialmente curata e Raonic stringerà quindi i denti per partecipare al suo primo torneo tra i Maestri. 

LA STAGIONE

Il 2016 per Raonic è la stagione del rientro in top ten, dopo esserne uscito nell'ottobre dello scorso anno, e poi dell'ascesa al numero quattro del mondo che gli permette di eguagliare il suo record personale, stabilito nel maggio 2015. L'anno del canadese inizia alla grande vincendo il torneo di Brisbane nella rivincita dell'anno prima contro Federer e all'Australian Open si arrende solo ad Andy Murray in semifinale a causa di un problema muscolare occorso nel quinto set del match. Al rientro in campo ottiene subito una finale ad Indian Wells, poi persa contro Djokovic, e i quarti a Miami, ma con il passaggio sulla terra rossa, superficie non adatta al gioco di Raonic, si perde un po', non andando mai oltre i quarti di finale in un torneo.

Raonic con il trofeo dell'ATP Brisbane | Photo: Real Tennis
Raonic con il trofeo dell'ATP Brisbane | Photo: Real Tennis

La ripresa è però vicina, perchè dopo la terra si passa sull'erba e lì il canadese dà il meglio di sé. Al Queen's si presenta con Carlos Moya e John McEnroe nel suo angolo a dispensare consigli e raggiunge la finale, poi persa contro Murray. A Wimbledon sorprende tutti: ai quarti di finale batte un temibile Querrey, giustiziere di Djokovic, in 4 set; in semifinale affronta Federer in una delle più emozionanti partite dell'anno e riesce a batterlo in cinque set diventando il primo tennista maschile canadese a centrare la finale in uno Slam. Purtroppo, nell'atto conclusivo del Championship ritrova lo scozzese, bestia nera di quest'anno, da cui subisce l'ennesima sconfitta.

Milos Raonic festeggia dopo aver battuto Federer | Photo: Mirror
Milos Raonic festeggia dopo aver battuto Federer | Photo: Mirror

Dopo la debaclè di Wimbledon, Raonic salta le Olimpiadi e agli Us Open subisce la più brutta sconfitta dell'anno, uscendo al secondo turno contro il carneade di turno. Nell'ultima parte di anno il canadese diventa un punto interrogativo. Raggiunge le semifinali a Bercy e Pechino, ma rinuncia a entrambe per problemi fisici, ed esce malamente a San Pietroburgo, Shanghai e Basilea, motivo per cui a Londra sarà una vera e propria incognita. 

IL GIOCO 

Il gioco del golden boy canadese si basa soprattutto su servizio e dritto, colpi grazie ai quali è tornato in top 10 e ha sfiorato la top 3. Quest'anno però, Raonic, si è focalizzato soprattutto sul migliorare il proprio rovescio in back che grazie all'aiuto di Carlos Moya è ora molto più efficace. Con l'ex tennista spagnolo, Milos ha lavorato anche sul proprio gioco al volo, ora decisamente più solido, ed anche sul servizio che ora, oltre che per sentenziare ace, viene usato per aprirsi il campo e poi sfoderare il dritto micidiale che possiede.