È solo un match esibizione, forse. Roger Federer e Alexander Zverev danno vita ad un incontro fantastico per gli amanti del tennis. Intensità, talento, equilibrio, vince il teutonico 2-1 nella giornata di Hopman Cup.

Un dritto in contropiede con efficacia massima, firmato Federer apre il programma notturno di Perth. Zverev riesce a camuffare gli iniziali problemi di costruzione poggiando sul servizio, l'elvetico appare più concentrato e tenta anche di scambiare da fondo. Molti punti diretti e cospicui errori in risposta, sul 3-2 giro di boa. Roger mette in mostra il suo arsenale. Delizia l'Australia con un dritto inside-out chiuso a rete ed un passante che regala un break prezioso. Ma il giovane tedesco non molla e combatte nel game successivo. Risponde in maniera esemplare, entra prepotentemente nello scambio e si apre il campo con il dritto. Sale 30-40, ma viene trasportato ai vantaggi. Qui si guadagna altre due opportunità di break, prontamente annullate con il servizio, lo stesso che consente al 17 volte campione Slam di lucchettare il vantaggio. Sul 5-3, stoccata tedesca. Scendono le percentuali al servizio dell'elvetico, salgono i colpi di Zverev che riesce a lavorare con fruttuosità Roger ai fianchi. Sfuma il disavanzo, controbreak teutonico. Il servizio trasporta i tennisti al prolungamento. Non c'è storia, Alexander è una furia, domina e riesce a chiudere il primo set con un passante delizioso, dopo una stopvolley di Federer dall'elevato tasso di difficoltà.

Nel secondo set si scambia di più e si vede un alto livello di tennis, tra dritti, rovesci e volee deliziose proposte a rete. Zverev deve subito arginare Federer nel primo game, lo fa bene e cancella il break point. Soffre più il teutonico nei propri turni di servizio, il Re mantiene il più delle volte la battuta a zero. Si scende gomito a gomito, punto a punto, chiama Zverev, risponde Federer. In mezzo, colpi da capogiro come la stopvolley del teutonico, il dropshot di Roger ed un 15 giocato da vero maestro del gioco. Non c'è scampo, poco da raccontare, 5-5, 6-6, c'è solo il tie-break. E' un altro Roger, più concentrato. Disegna il campo da fondo, spinge e trova angoli. Dritto incrociato, smash non definitivo e poi secondo dritto, stavolta vincente. Secondo set elvetico, e che set.

​Il parziale decisivo rimarca le linee guida proposte nel secondo. Game veloci e senza sbavature da parte dei tennisti. La fa da padrone il servizio, anche se lo svizzero concede due opportunità di break nel terzo game. Il servizio lo salva e ricuce lo strappo, vantaggi salvifici. Zverev vince un punto con un passante in allungo impossibile, Federer tuona recuperando un rovescio e poi chiudendo con la volee. Sul 4-4, possibile svicolo tedesco. Il talentino getta il cuore in campo, fa andare al massimo il braccio e inchioda Federer a fondo campo. Sopra 30-40 non sfrutta un break camuffato da match point. Sangue freddo per l'uomo di Basilea che sentenzia con il servizio e allunga 5-4. Si gioca sul filo di lana, per non cadere. Nemmeno il terzo set scappa alla legge del prolugamento. Scatto deciso di Zverev, lo riprende per i capelli il Re e impatta sul 2-2. Roger è stanco, sente la pressione del triplo tie-break e capitola.