Il peso dell'esperienza e della consapevolezza contro la fragilità dell'essere. In sintesi, la sfida a dir poco altalenante andata in scena nella notte australiana tra Federer e Nishikori, potrebbe essere questa. L'elvetico archivia, di rimonta, anche la pratica giapponese, nonostante il vantaggio iniziale - ed un passaggio a vuoto nel quarto set - ha rischiato di compromettere in parte l'andamento della gara di ottavi di finale dell'Australian Open. Federer mostra i muscoli, sale di colpi da fondo campo e, con veemenza, fa sentire la presenza sul campo al giapponese, che irretito nelle certezze, cede di schianto dopo essere stato ad un passo dal riaprire la contesa a metà terzo set. Vince Federer, meritando nel complesso, riuscendo a portare il match nei luoghi a lui più congeniali, nonostante le quattro ore in campo: scambi corti, punti diretti col servizio, pressione sul servizio, mai incisivo, del rivale. Nei quarti, adesso, Zverev, che a sorpresa ha battuto Murray

Primo set dai due volti e dalle mille sfaccettature, mentali prima ancora che tecniche e fisiche. A partire con le marce alte è il giapponese, che in risposta è impeccabile già dal primo game: Federer tentenna, fin troppo, con la prima, che stenta a carburare; sulle seconde le difficoltà diventano esponenziali, con Nishikori che banchetta e approfitta della sua maggiore aggressività per andare subito in vantaggio. L'elvetico soffre l'esplosività del rivale, non riuscendo a leggere traiettorie di battuta e dei colpi da fondo campo. L'orientale conferma il break, prima di sferrare il secondo attacco allo svizzero che cede ancora il servizio e confermare nei suoi turni di servizio il doppio vantaggio (40 e 51). Nel momento di archiviare il set, tuttavia, qualcosa s'incrina, nella testa del nipponico: Federer sale di colpi, legge meglio le traiettorie, libera il braccio (oltre che la mente) e genera insicurezza nel gioco del rivale, vulnerabile al servizio. Il falco aiuta Roger, che dimezza lo svantaggio, prima di accorciare ulteriormente grazie alla ritrovata prima di servizio. Sul 54 e servizio per Nishikori, il samurai trema ancora, esponendosi alle offensive elvetiche e capitolando dopo aver inseguito per tutto il decimo game. L'epilogo al tie-break: Federer recupera lo svantaggio con il rovescio, ma il giapponese è perfetto in risposta, centrando la riga che gli vale il set nell'ottavo punto. 

Kei Nishikori, KO contro Federer - Foto Australian Open Twitter
Kei Nishikori, KO contro Federer - Foto Australian Open Twitter

Molta più solidità al servizio in avvio di secondo parziale, quando i primi cinque game vanno via - nonostante qualche errore di troppo - senza che il giocatore in battuta offra opportunità di break all'avversario. Roger riesce ad insidiare maggiormente i turni del giapponese, peccando leggermente in misura in un paio di occasioni nelle quali poteva aprirsi la strada verso il break. Il sesto gioco, sul servizio dell'elvetico, è il primo che si risolve ai vantaggi, con Federer che sfrutta al meglio la prima per continuare a rincorrere il giapponese nel set. Nishikori torna vulnerabile nel decisivo settimo gioco: la prima non entra, lo svizzero in riposta invece sì; l'asiatico si salva col dritto da fondo campo nelle prime due chances, ma il servizio lo condanna (doppio fallo e seconda morbida sul dritto di Federer). L'elvetico accorcia gli scambi e risolve con serenità i turni di servizio, archiviando la pratica con naturale svolgimento (64). 

L'inerzia della gara si sposta dalla parte di Federer, con il giapponese che conferma la sua instabilità mentale che, unite alle difficoltà al servizio, lanciano Roger verso il vantaggio anche in avvio di terzo set. Tre palle break nel terzo gioco gentilmente offerte dal nipponico, con l'elvetico che capitalizza aumentando la pressione da fondo campo sul rivale. Stavolta, rispetto a quanto accaduto in precedenza, lo svizzero fatica a conservare il vantaggio acquisito, tornando ad offrire palla break dopo svariati turni immacolati: il serve and volley e le traiettorie di dritto gli consentono di implementare il suo bottino salendo 31. Nishikori accusa il contraccolpo, dello svantaggio e dell'occasione perduta: il servizio continua a fare cilecca, così come il dritto; il prodotto è un'altra serie di errori, di sfiducia, che valgono il set, chiuso da Federer con un impietoso 61. 

Agli albori del quarto parziale la sfida sembra incanalarsi verso la chiusura, con Nishikori che conferma le difficoltà al servizio, anche se la crescente intensità con i colpi da fondo campo gli consente di rattoppare e restare aggrappato al match (22). Federer non chiude, lasciando aperto uno spiraglio al ritorno, d'orgoglio e volontà, del giapponese: il passaggio a vuoto dell'elvetico vale il break che dà fiducia ed entusiasmo al nipponico, che ritrova profondità in risposta, riuscendo a rimettere la testa avanti nel parziale. Il servizio torna sufficientemente stabile, anche se è con il dritto che archivia successivamente i suoi turni in battuta, mentre il rivale non riesce più a disegnare il campo come in precedenza. Il set va via fino a naturale chiusura, che arriva nel decimo gioco a zero per il definitivo 64. 

Foto Aus Open Twitter
Foto Aus Open Twitter

L'equilibrio nel quinto set è labile, minato dalla tensione che attanaglia fisiologicamente i due protagonisti: Roger si salva dopo un primo game infinito, prima di brekkare il rivale che continua a non fare un punto con la seconda di servizio; il rovescio, inoltre, tradisce Nishikori sulla seconda palla break, che vale il 20 all'elvetico. La sfida di decide sulla battuta dello svizzero, che non si macchia di sbavature, confermando il vantaggio e mettendo ulteriore pressione sull'asiatico: il nastro aiuta Federer per il 30. Il tema del match è segnato, con l'elvetico che disegna il campo (poco più di 80 i vincenti nell'incontro) e, lentamente, pizzica le righe che scalfiscono come una goccia cinese le resistenze del giapponese, ovviamente restio al crollo (41). Il vaso giapponese si rompe definitivamente nei successivi giochi, preso a pallate - sopraffine - di controbalzo. Gli ace - uniti ai servizi vincenti - di Federer rendono vane le risposte vincenti del giapponese, che cede nel nono gioco dopo quasi quattro ore di gioco. 

R.Federer b. K.Nishikori 67 64 61 46