Immenso. L'unica parola valida per Roger Federer è immenso. Il recordman svizzero, contro l'amico Stanislas Wawrinka, si conquista la finale degli Australian Open 2017 a quasi trentasei anni (il più anziano dal 1974 ad oggi) al primo torneo dopo sei mesi di pausa. Dopo due set sovrannaturali, chiusi 7-5, 6-3, l'ex-numero uno del mondo cala e permette a Stanimal di pareggiare repentinamente col 6-1, 6-4, rischiando anche di andare avanti di un break nel quinto, ma poi crolla sul più bello e stende il tappeto rosso per Federer, che ringrazia e completa l'impresa. Andiamo a rivivere insieme la semifinale. 

Inizio di partita abbastanza tirato, con nessuno dei due giocatori che sembra voler dare segnali di debolezza all'altro: dopo tre game, è Wawrinka ad abbassare per primo la concentrazione lasciando tre palle break consecutive all'avversario, tutte annullate senza possibilità di appello prima di portare a casa il game alla terza parità. Dopo il cambio campo tocca a Federer finire sotto 15-40, ma anche l'ex-numero uno esce dalle sabbie mobili aggrappandosi al servizio. Per il resto, comanda il colpo di approccio e si arriva (ancora con qualche patema per FedExpress) al 4-3. I due continuano a disegnare il campo, in un match godibile e spettacolare, e sul 5-5 si apre un altro spot per Wawrinka, bravissimo a spingere sul rovescio, ma Federer prende coraggio e annulla la palla break, cruciale, col dritto d'attacco. Appellandosi all'occhio di falco, poi, il numero 17 del seeding si garantisce il tie-break ai vantaggi. Tie-break che però non arriva: sul 6-5, Stan è sfortunato con due rovesci che finiscono in corridoio per pochi centimetri, salvo poi infossare in rete il dritto in manovra sul set point avversario. Dopo 50 minuti, è 7-5 Federer.

Il secondo set si apre sulla falsariga del primo: gli unici errori del giocatore al servizio arrivano in situazioni di due o tre punti di vantaggio, e in un quarto d'ora si vola subito sul 3-2. Federer si apre una finestra col dritto per lo 0-30, con l'avversario che fatica a trovare la palla: Stan si appella al servizio, ma poi spreca il dritto in avanzamento che lo costringe a fronteggiare due palle break. Sulla prima arriva il vincente, sulla seconda un clamoroso rovescio sparato in rete dal centro del campo; racchetta rotta, warning e soprattutto 4-2 Roger. Qui, il diciassette volte campione dello Slam mette in mostra tutto il repertorio: una sinfonia di soluzioni tra classe e potenza, attacco e difesa, che fa impazzire la Rod Laver Arena e gli permette di confermare l'allungo. Stanimal porta a casa il suo turno di servizio, ma continua a non riuscire ad incidere in risposta, permettendo all'avversario di volare, sul velluto, avanti di due set, chiudendo 6-3 il secondo parziale con un vincente dei suoi.

Subito acqua alla gola anche nel terzo set per Wawrinka, ma il numero 4 del tabellone riesce a tirarsi fuori da una situazione di 15-30, complice un Federer poco incisivo, per andare avanti per la prima volta in un set. Sul 2-1 arriva il primo, pesante, passaggio a vuoto di RF: tre errori non forzati consecutivi mandano Wawrinka 0-40, permettendogli di infilare il passante che vale il primo break della sua partita. Stan diventa solidissimo e vola avanti 4-1 in un amen. In un momento abbastanza agghiacciante, Federer crolla definitivamente subendo il secondo break e lasciando andare il set: 6-1 repentino a favore di Stan Wawrinka, bravo a scartare il pacco regalo consegnatogli dal connazionale.

All'inizio del quarto parziale, il numero 4 del mondo legge il momento decisivo e spinge sul 15-30: due frustate da urlo, su cui Federer si salva magistralmente in controbalzo, salvo poi concedere una palla break. Sul serve and volley di seconda, il passante di rovescio è fulmineo e vuol dire terzo servizio consecutivo perso dal Re. Toccato il fondo, però, Federer risorge: contro-break, ai vantaggi, in un game fatto di punti lunghi e manovrati in cui l'ex-numero uno ritrova grande solidità e soprattutto un passante in corsa che infiamma tutto il centrale. Due ace consecutivi, poi, sanciscono il rientro in partita ed il 2-1 per RF. Dopo un calo qualitativo, il match riprende standard stellari, infarcito di servizi e colpi vincenti, seguendo il ritmo del giocatore alla battuta fino al 4-3. Wawrinka riesce a portare a casa ai vantaggi un game molto tirato, salvo poi contrattaccare: tre vincenti e altrettante palle break sul servizio dell'avversario. Sull'ultima, Roger fa tutto bene, salvo andare troppo dolce sulla voleé di rovescio: Stan ringrazia e passa col dritto incrociato che gli vale il 4-5. Quattro servizi vincenti, e Stanimal trascina la contesa al quinto set.

Il set decisivo ha un sussulto al terzo gioco, con una palla break per Wawrinka su cui l'altro svizzero deve fare gli straordinari per salvarsi, portando poi a casa il game. Di risposta, Federer costringe l'avversario sullo 0-30, ma un ace di seconda permette a Stan di risalire la china portandosi sul 2-2. Il Re soffre visibilmente gli scambi lunghi ed intensi, riuscendo a salvarsi (annullando un vantaggio esterno) anche sul terzo turno di servizio. Il sesto gioco è però quello dello psicodramma per Wawrinka: senza trovare quasi mai la prima, arrivano due errori non forzati ed un doppiofallo sulla palla break, Roger ringrazia e in un attimo vola 4-2. Il sette volte campione di Wimbledon fiuta l'occasione e ringiovanisce di dieci anni, scatenando il serve 'n' volley per tenere tranquillamente il servizio. Il boato di Melbourne lascia intendere la preferenza del gremitissimo campo centrale. L'ultimo ruggito porta Wawrinka sul 5-3, ma Roger Federer è glaciale nel trovare la sua combinazione preferita, quella di servizio-dritto, per avere ragione del suo amico-nemico, in un commovente thriller che gli vale, a quasi trentasei anni, la finale degli Australian Open 2017.