I risultati degli ottavi di finale di Indian Wells 2017 consegnano agli appassionati di tennis maschile un quadro frastagliato della situazione ai vertici. Per un Murray già eliminato, c'è un Novak Djokovic che non riesce proprio a ritrovarsi, un Rafa Nadal a corrente alternata, battuto per la terza volta consecutiva (la seconda nell'arco di un mese e mezzo) dal suo ex avversario preferito, quel Roger Federer che continua a sorprendere con il suo gioco rapido e spettacolare. 

Novak Djokovic a Indian Wells. Fonte: Jared Wickerham/BNP Paribas Open

Prima dell'ennesimo atto del Fedal, era stato Nole Djokovic a cedere ancora all'australiano Nick Kyrgios, in un match perso con lo score di 6-4 7-6 (altro k.o. dopo quello di Acapulco). Il serbo spiega così la sua sconfitta sul cemento californiano: "La realtà è che Nick è in grado di fare cose incredibili - dice il numero due al mondo in conferenza stampa - anzi, forse sarebbe potuto essere a questo livello già da un paio d'anni. Recentemente non è stato continuo, ma è comunque un giocatore che gravita intorno alla top ten. Il suo è un gran tennis, potenzialmente da primi cinque in classifica, ma tutto dipenderà dal suo impegno e dalla sua professionalità. Anche oggi ha giocato alla sua maniera, con aggressività, tirando sia la prima che la seconda di servizio. E' difficile affrontarlo, anche perchè in pochi giocano così nel circuito. A dire il vero, in pochi parlano e si comportano come fa lui. Fa tutto parte del suo personaggio, ma evidentemente adesso funziona. Per me è un peccato chiudere qui la mia avventura in singolare. A Indian Wells ero imbattuto dal 2013, ma sapevo che non avrei potuto vincere sempre: sono orgoglioso di quanto fatto in questi anni, questa striscia prima o poi si sarebbe dovuta interrompere. Peccato che sia accaduto oggi".

Rafa Nadal saluta il pubblico di Indian Wells. Photo by Matt Hazlett/BNP Paribas Open

Intristito davanti ai giornalisti anche Rafa Nadal, reduce da una netta sconfitta contro Federer: "La chiave del match è stata la sua risposta - le parole del maiorchino - è un colpo che per lui ha funzionato benissimo. Ma, allo stesso tempo, è ovvio che sono stato anch'io a non trovare una soluzione contro quel tipo di risposta. Avrei dovuto neutralizzare i suoi primi due colpi in entrata nello scambio, ma non ho fatto abbastanza per riuscirsi, e lui ha meritato di vincere. Mi è mancata profondità negli scambi da fondo campo. Non solo, avrei voluto che la palla rimbalzasse più alta contro il suo rovescio per creargli dei problemi, invece Roger ha giocato come desiderava. Per me è stato molto negativo partire in svantaggio, subire immediatamente un break, sia nel primo che nel secondo set, perchè poi è molto difficile giocare contro Roger quando è avanti nel punteggio. In Australia era stata una sfida molto più equilibrata, lì avevo avuto le mie chance. Qui no, lui ha giocato meglio di me e per me oggi era impossibile vincere. Ma complessivamente non sto giocando male, anzi: ho iniziato la stagione alla grande, ottenendo ottimi risultati. Oggi non sono riuscito ad esprimermi al meglio, ma è solo un episodio, sono fiducioso di poter fare bene la settimana prossima a Miami". 

Roger Federer esulta dopo aver battuto Nadal a Indian Wells. Fonte: Matt Hazlett/BNP Paribas Open

Di umore opposto Roger Federer, per la prima volta in carriera in grado di battere in tre occasioni consecutive (Basilea 2015, Australian Open e Indian Wells 2017) il suo arcirivale Nadal: "E' una bella sensazione - ammette il fuoriclasse svizzero - ma ciò che più conta è stato vincere a Melbourne. Un successo fondamentale per me, appena dopo il rientro dall'infortunio. Se ci ripenso, mi rendo conto che si è trattato di uno dei momenti più belli della mia carriera. Ovviamente anche a Basilea è sempre speciale, in un torneo in cui facevo il raccattapalle. Tutti gli incontri che ho disputato contro Rafa sono stati unici nel loro genere, a prescindere dal risultato. Stavolta non c'è molto tempo per festeggiare, devo tornare a giocare tra due giorni. Oggi il mio rovescio è stato molto affidabile: merito delle ore di lavoro passate a perfezionarlo con la nuova racchetta. E' dall'inizio dell'anno che mi sento a mio agio da quel lato, e tutto questo mi consente di essere più aggressivo che mai. In questo momento ho fiducia nel mio tennis. Non so se sia merito del mio nuovo staff tecnico, quel che è certo è che nella mia carriera ho sempre cercato di apprendere qualcosa da ciascuno dei miei allenatori". Infine, uno sguardo al quarto di finale con Kyrgios: "Sono rimasto colpito dal fatto che sia stato capace di battere Novak per due volte consecutive, in un lasso di tempo così ristretto, per di più sulla superficie preferita da Nole. Spero che questi risultati siano l'inizio di qualcosa di importante per Nick, che capisca che deve lavorare a testa bassa e concentrarsi quotidianamente sul suo tennis. Djokovic? Vedrete che quando le partite conteranno davvero e ci saranno finali importanti da giocare, lo ritroveremo protagonista. Mi piacerebbe vederlo tornare il prima possibile ai suoi livelli".