Un inizio di stagione da favola. Roger Federer conferma di essere tornato più forte che mai dopo sei mesi di inattività, aggiungendo al suo ricchissimo palmarès il quinto Master 1000 di Indian Wells della carriera, novantesimo torneo di singolare vinto. Una doppietta, quella di Melbourne e IW, che al fenomeno elvetico non riusciva dal lontano 2006, un'era geologica fa, se consideriamo età e avversari.

Roger Federer esulta dopo il match point. Photo by Billie Weiss/BNP Paribas Open

Questo Federer è però ancora capace di riciclarsi ad altissimi livelli, a volgere dalla sua l'inesorabile fattore tempo, e a stregare tifosi e appassionati neutrali. L'ultimo successo, un 6-4 7-5 rifilato al connazionale Stan Wawrinka, racconta di un altro match vinto facendo la differenza nei momenti importanti, senza perdere nemmeno un set in tutto il torneo, contro un avversario battuto per venti volte in carriera (risaliva a meno di due mesi fa la vittoria in semifinale agli Australian Open). "Lo sport riserva sempre grandi emozioni - le parole di Federer in conferenza stampa al termine della finale di Indian Wells - sia che si vinca o che si perda. Posso solo dire che questa cavalcata da sogno continua, sulla stessa falsariga della favola che ho vissuto con il ritorno e la vittoria in Australia. Oggi non sono così sorpreso quanto lo ero a Melbourne, ma vincere qui resta comunque un gran risultato. Un risultato inatteso se si considera che mi sono aggiudicato un torneo fantastico battendo giocatori di primo piano, e nel modo in cui ci sono riuscito. All'inizio del torneo mi ero ripromesso solo di giocare con la giusta energia, perchè sapevo che avrei dovuto ricominciare da zero. Non si può sempre avere la concentrazione delle finali Slam, ma è necessario farsi trovare pronti anche nei primi turni di eventi del genere. Questo inizio di stagione rimane eccezionale per me. L'anno scorso non avevo vinto nessun titolo e avevo disputato una sola finale a Brisbane. Ora le cose sono completamente cambiate, ed è un gran bella sensazione". 

Roger Federer con il trofeo di Indian Wells. Photo by Billie Weiss/BNP Paribas Open

Uno sguardo al futuro, che nei prossimi giorni riserverà a Federer un'altra apparizione in un Master 1000, quello di Miami, in cui sarà testa di serie numero quattro (lo svizzero è salito al numero sei dopo il successo di ieri): "In questa fase della mia carriera ho capito quanto sia importante riposarmi il più possibile. Spero di arrivare lontano anche a Miami, per poi pianificare il resto della stagione, specialmente per ciò che riguarda la terra rossa. Devo anche individuare bene i miei obiettivi, perchè stanno cambiando dopo questa partenza da sogno. So quanto sia difficile vincere Indian Wells e Miami in successione: è il motivo per cui andrò a giocare in Florida, sapendo però che sarà molto complicato". Federer svela infine di aver compreso di poter tornare competitivo alla fine del 2016: "E' stato tra novembre e dicembre, quando mi sono reso conto che tutto stava andando per il meglio. Con il mio staff siamo stati d'accordo che il ranking sarebbe stato secondario: immaginavamo una crescita graduale, che mi portasse a rientrare tra i migliori otto al mondo dopo Wimbledon. Invece ho raggiunto questo obiettivo molto più in fretta, ma ora devo ricalibrare tutto il resto della mia programmazione e dei miei target, e vedere cosa succede. Perchè vincere qui e in Australia non era nei piani, posso assicurarvelo".