Da diverse settimane, Roger Federer è lontano dai campi, o quantomeno da match ufficiali. Si allena, senza però alcuna ossessione per partite e tornei. Dopo il tris in avvio di stagione, con il 18esimo Slam a Melbourne, seguito dall'accoppiata Indian Wells - Miami, lo svizzero attende il Roland Garros, sulla carta unico appuntamento in rosso di stagione. Qualche interrogativo circonda l'apparizione di Federer, regolarmente iscritto comunque allo slam parigino. Si delinea, nel frattempo, il futuro, perché il nome di Roger compare nell'entry list del torneo di Halle. Fermata tradizionale per Federer, che da sempre sceglie il Gerry Weber Open per rifinire la preparazione in vista di Wimbledon. Venerato come una divinità, gioca qui praticamente in casa. 

Federer si è imposto, ad Halle, nel lontano 2003, confermando poi il titolo nelle successive tre stagioni. Nel 2008, il ritorno sul trono teutonico. Nel 2013, un solo sigillo, proprio ad Halle, nonostante evidenti difficoltà. Infine, la firma sulle edizioni 2014 e 2015, l'ultima di Roger. L'obiettivo è riconquistare la scena, ma soprattutto trarre indicazioni in vista della recita londinese, per Federer la più importante di stagione. L'ottavo Wimbledon è il sogno nel cassetto dell'eterno ragazzo. 

Compito non semplice per Federer, non mancano alternative di qualità. Kei Nishikori, costretto a rinunciare ai quarti con Djokovic a Madrid per problemi fisici, sfida lo svizzero, con lui i fratelli Zverev. Il vecchio Mischa e il giovane Alexander, pronto a raccogliere proprio l'eredità elvetica. La Francia si affida a Gasquet, Simon, Pouille e Monfils, folta anche la pattuglia spagnola. Infine, Dominic Thiem, chiamato a una risposta su una superficie, per lui, ancora complessa. Paolo Lorenzi sostiene invece il vessillo tricolore, impresa ardua. 

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Johnathan Scaffardi
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