Ultimi 4 match di 2T alla San Benedetto Tennis Cup, con il programma che si si allinea ai quarti di finale. Scopriamo i risultati

F.Coria - F.Gaio 6-0 7-6(7)

Sobbarcarsi un'eredità pesante non è compito da tutti. Dover per forza rimarcare le stigmate di un giocatore passato, è tutto fuorché una passeggiata. Lo sa bene Federico Coria, fratello di Guillermo, ricordato da molti per l'epica finale agli Internazionali contro Nadal griffata 2005, ed ancor prima per la finale persa in quel di Parigi. A tenergli testa Federico Gaio, campione in carica della San Benedetto Tennis Cup. Il primo set e un dominio assoluto, più per demeriti dell'azzurro che per meriti del suo dirimpettaio. Il dritto non entra praticamente mai, ed il rovescio risulta flebile, mille e molto leggibile. Ne viene fuori un monologo argentino, un bagel che si materializza dopo  20 minuti. Gaio è bravo a riordinare pensieri e ad incanalare il gioco nella giusta corsia. Commette meno unforced, varia e cerca spesso la rete; tattica efficiente, che gli permette di strappare il servizio a Coria nel 3^ game. L'idillio non dura molto, il sudamericano riacciuffa il set e lo trasporta al tie-break, dove piazza la zampata vincente 

L.Vanni - J.Hernandez-Fernandez 7-5 4-6 4-6

Brilla il programma dei quarti di finale con la sfida tra Luca Vanni ed Jose Hernandez-Fernandez, due tennisti che fanno della solidità e della potenza il loro punto di forza, giocando sempre al limite e contenendo poco. Il match intraprende la rotta dell'equilibrio sino al 3-3, quando il tennista della Repubblica Dominicana trova sorte favorevole in risposta effettua il break a 15. Vanni riacciuffa l'avversario sul 5-5 e scocca l'affondo vincente nel 12° game. Il secondo parziale vede l'immediato riscatto di Hernandez-Fernandez, bravo a mischiare le carte in tavola; va subito avanti di un break, chiudendo il sipario in battuta. Rischia qualcosa nel corso dell'ultimo game, ma ricuce con merito e fa scivolare il match al 3° set. Qui, fatale il break subito dall'azzurro in un 7° game dove fioccano errori. Passa Hernandez-Fernandez

S. Travaglia - C. Taberner 6-7(5) 2-6

Ormai è tradizione, una ricorrenza viscerale che San Benedetto porta avanti. Pubblico caldo ed estremamente partecipe nel match tra Stefano Travaglia - ascolano di nascita e tennista geograficamente più vicino alla località marittima marchigiana - e Carlos Taberner - 19enne facente parte della categoria Next Gen, da tempo sui taccuini degli osservatori più incalliti. Match tirato, muscoloso, un incontro di boxe a distanza. Rischia subito Travaglia, concedendo prima ed annullando poi due palle break. Il primo acuto arriva nel 5° game, con l'azzurro bravo a capitalizzare la occasioni concessagli. Il vantaggio non dura molto, Taberner cancella l'allungo ed i due si ritrovano faccia a faccia nel tie-break. La spunta il giovane spagnolo 7-5. Il secondo vede un progressivo, ma sempre più marcato, distaccamento di Stefano dal match. Nervoso, irritato; perde fortuna e feeling con i suoi colpi migliori, cedendo 6-2

G.Mager - M.Granollers 2-6 2-6

Slitta di un'ora l'ingresso in campo del N°2 del seeding Marcel Granollers, diventato l'indiziato principale per la conquista del titolo dopo l'uscita di scena di Giraldo. Opposto a lui l'azzurro Gianluca Mager, 22enne sanremese. Il match prende immediatamente la piega spagnola, causa la notevole differenza di colpi e la maggiore presenza da fondo. L'azzurro riesce con fatica a contenere l'avanzata dell'ex N°18 ATP, ed alza bandiera bianca dopo poco più di un'ora