Dopo essere stato in dubbio per circa una settimana, Rafa Nadal approda a Londra per partecipare alle Atp Finals, appuntamento che non lo ha mai visto trionfare in carriera. Problemi al ginocchio destro condizioneranno comunque il rendimento del maiorchino al Master di fine anno, nonostante il diretto interessato racconti al quotidiano spagnolo AS di sentirsi molto meglio rispetto a venerdì scorso, giorno del ritiro dal torneo di Parigi-Bercy. 

"Il ginocchio sta bene e spero che vada tutto per il verso giusto - le sue parole - abbiamo lavorato molto duramente per recuperare, questo è il momento di testarlo. Ci alleneremo nella O2 Arena per vedere come andrà nei prossimi giorni. Di certo nella vita ci sono poche cose, disgraziatamente solo una. Ma se sono qui a Londra, è per giocare. Altrimenti, non sarei venuto e avrei fatto una programmazione diversa. Non allungherei la stagioni se non pensassi di poter essere competitivo e giocarmela. Sono qui per provare a vincere il torneo: lavoro per riuscirci". Mai vinto il Master di fine anno? Non sembra essere un cruccio per Nadal: "Vittorie e sconfitte non mi danno motivazioni extra. Ciò che è successo negli anni precedenti non influenzerà ciò che accadrà quest'anno, voglio dare il massimo in qualsiasi torneo. In alcuni casi va bene, in altri no, ma comunque cerco sempre di dare il meglio di me". Sul sorteggio: "Nei grandi tornei o negli appuntamenti Slam si può dipendere più dal tabellone, perchè ti si possono aprire o chiudere certi spazi dopo il sorteggio, ma qui ci sono i migliori otto giocatori al mondo. Il sorteggio qui dipende dalle tue condizioni: o sei al 100% sin dall'inizio, oppure è quasi impossibile fare un buon torneo, perchè giochi contro i migliori". Finale contro Federer?: "Sono qui per provare ad arrivare in finale e vincere: se dovesse essere contro Federer, tanto meglio". Sul cambio generazionale: "Certamente i debuttanti arrivano qui per rimanere ad alti livelli. Prima o poi si chiuderà la nostra generazione e giungerà un momento nel quale vedremo i giovani in televisione e non li affronteremo più. Poi ne arriveranno altri, questi ragazzi sono bravi, credo che formeranno una generazione di alto livello. Anche se è indubbio che gli infortuni di alcuni giocatori, come Murray e Djokovic, li hanno favoriti". 

"E' un Masters speciale, con diversi giocatori nuovi, come Zverev e Sock, anche se della nuova generazione l'unico certo del posto era Zverev". Sulla sua stagione: "E' stata una stagione fantastica, soprattutto considerando da dove venivo, anche se non credo che sia stato il mio anno migliore. E' stata un'annata emozionante, in cui ho giocato bene e sono stato competitivo praticamente in tutti i tornei a cui ho partecipato. E questo mi rende felice. Sono stato sano fino al problema di Bercy, e per me, a questo punto della carriera, è importante essere soddisfatto di ciò che faccio. Quest'anno sono stato bene, e spero di poter proseguire ancora qualche stagione. Ma non vedo questa come la miglior annata della mia carriera". Su Roger Federer: "Io e lui non siamo uguali, lui non si allena come me e non ha il mio stesso calendario. Ciò che funziona per una persona, non funziona per un'altra. Ognuno deve seguire la sua strada e capire cosa va bene e cosa no. E' un mondo in cui inventare è molto difficile e copiare molto facile: in molti provano ad imitare ciò che fanno gli altri per vedere se funziona anche su di loro. Ma non so se il calendario di Federer sia fattibile per me. Farò quello che il mio corpo e la mia mente mi chiedono, come ho sempre fatto nella mia vita". Infine, parole sulla sua Accademia di Maiorca, definito come un progetto molto importante, e sulle polemiche che stanno tenendo banco in Spagna per la presentazione della nuova maglia della nazionale di calcio per i Mondiali: "Dibattito assurdo, è un circo a cui non voglio partecipare. La maglietta non conta, importa solo che la Spagna sia pronta per giocare un gran Mondiale".