Il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna (TAS), giudice di ultima istanza per le controversie sportive, ha parzialmente accolto il ricorso di Maria Sharapova, la tennista russa squalificata per due anni dall'ITF per assunzione di sostanze proibite. Agli ultimi Australian Open la campionessa siberiana era infatti risultata positiva ai controlli antidoping, dai quali era emerso l'utilizzo di un farmaco vietato, il Meldonium, di grande diffusione nei Paesi dell'Europa dell'Est ma diventato sostanza illecita a partire dal primo gennaio 2016.

Era stata la stessa Sharapova, in una conferenza stampa convocata nel marzo scorso a Los Angeles, ad anticipare la propria positività, ammettendo di non aver prestato la dovuta attenzione a una e-mail inviatale dall'ITF, che qualificava come dopante il Meldonium. E' seguita poi una squalifica di due anni, che avrebbe costretto la Sharapova a rimanere lontana dai campi di gioco fino al 2018. Sanzione oggi rivista e ridotta dal TAS di Losanna, che nel dispositivo della sentenza pubblicato oggi ha stabilito che la pena non dovrà superare i quindici mesi, a decorrere ovviamente dallo scorso gennaio, mese in cui la russa fu trovata positiva. La Sharapova potrà quindi tornare all'attività agonistica nel prossimo aprile, in quanto il Tribunale ha riconosciuto trattarsi di un caso di doping non intenzionale. La tennista siberiana è stata però riconosciuta colpevole di una condotta caratterizzata dalla negligenza, per non avere cioè fatto attenzione al cambiamento di status del Meldonium, da sostanza consentita a vietata, secondo quanto le era stato comunicato dall'ITF il 26 dicembre del 2015.

Non si è fatta attendere la replica della diretta interessata, che con un comunicato pubblicato sulla propria pagina Facebook ha voluto ringraziare i suoi tifosi ed esprimere la propria soddisfazione: "Sono passata da uno dei giorni più difficili della mia vita, quello dello scorso marzo quando venni a conoscenza della squalifica - le parole di Masha - a uno dei più belli. Oggi infatti so di poter tornare a giocare a tennis a partire dal prossimo aprile. Sento come se qualcosa che ho sempre ho amato mi sia stato portato via e ora ridato indietro. Il tennis è la mia passione, e mi è mancato tantissimo. Sto già contando i giorni che mi separano dal rientro. Ho imparato molto da questo caso, spero che lo stesso valga per l'ITF. Il TAS oggi ha infatti detto di non essere d'accordo con molte delle conclusioni tratte dall'ITF. Sin dall'inizio mi sono assunta la responsabilità della mia condotta, della mancata conoscenza del divieto di assumere Mildronato. A tal fine è importante che le diverse Federazioni comunichino meglio agli atleti i cambi di regole, specialmente nell'Europa dell'Est, dove quella sostanza è di uso comune. Ora che questo processo è finito, spero che l'ITF e gli altri organismi impegnati nella lotta al doping spieghino alle Federazioni cosa fare, in modo tale che nessun altro atleta debba passare ciò che è capitato a me. Grazie ai miei tifosi per aver vissuto e trepidato insieme a me durante tutti questi mesi, in cui ho imparato cosa vuol dire essere un vero fan. Sono fortunata ad aver ricevuto il vostro supporto. Sono pronta a tornare a giocare e non vedo l'ora di farlo".

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About the author
Andrea Russo Spena
Laureato in giurisprudenza, con una passione senza confini per lo sport. [email protected]