Il circuito femminile si conferma instabile. Cade, ancora una volta, Angelique Kerber, fuori Muguruza e Konta, difficile tracciare una linea di demarcazione, un cammino sicuro. Una nuvola di incertezza pervade il cielo della WTA, nel torpore generale si fa spazio, a suon di fendenti, Maria Sharapova. Vittoria n.2, d'autorità, di cinismo. Batte la Makarova e approda ai quarti, oggi tocca a lei aprire il programma dei quarti di finale. La Sharapova, già entro le prime 400 del mondo, sfida la giovane estone Kontaveit, nessun precedente tra le due. Un percorso lungo per la Kontaveit, costretta al labirinto di qualificazione, prime delle vittorie con Konjuh e soprattutto Muguruza. La pressione, ancor più dopo il brillante avvio, si adagia sulle possenti spalle di Masha, a un passo dalla semifinale. 

Carla Suarez Navarro, in crescita dopo un faticoso avvio di stagione, con alcuni problemi fisici a bloccare la fuoriclasse di Spagna, intravede a Stoccarda spiragli di luce. Il rosso accende la Suarez, la W con la Vesnina può essere il punto di svolta. Esame probante quello con la Mladenovic, rinvigorita dalla doppia affermazione in Fed Cup e soprattutto dal successo con la Kerber nella giornata di ieri. Due partite in archivio tra le due, lontane nel tempo, favorevoli alla Suarez. Quella odierna è la prima fermata su questa superficie. 

Nel tardo pomeriggio, Laura Siegemund, in semifinale a Charleston, dopo alcuni mesi in difetto, perfetta nel piegare agli ottavi la Kuznetsova, incrocia la racchetta con Karolina Pliskova, unica nota di continuità in un indecifrabile circuito. Buon debutto con la Vandeweghe, parte con i favori del pronostico. Infine, Sevastova - Halep. La rumena - squillo con la Strycova - appare perfettamente centrata, a suo agio nella polvere, ma la lettone - sigillo con la Konta - è giocatrice da prendere con le molle. 3-2 Halep al momento, lo scorso anno a Bucarest periodico 60. 

Il programma 

Kontaveit - Sharapova 

Mladenovic - Suarez Navarro 

Siegemund - Ka.Pliskova 

Sevastova - Halep

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo