Quasi tre ore di battaglia intensa, una lotta selvaggia tra due giocatrici che si dividono simpatie (e antipatie) degli appassionati anche fuori dal campo. A spuntarla, nel torneo su terra rossa di Madrid, è stata la canadese Eugenie Bouchard, vincitrice sulla russa Maria Sharapova con lo score di 7-5 2-6 6-4. Una Bouchard particolarmente aggressiva e motivata, come raramente era capitato di vedere negli ultimi tempi, ha dunque eliminato al secondo turno la siberiana, tornata nel circuito WTA da un paio di settimane, dopo la lunga squalifica per doping. 

Il saluto a fine partita tra Eugenie Bouchard e Maria Sharapova. Fonte: Twitter

E che la rivalità tra le due fosse più accesa che mai lo avevano confermato le parole della stessa Bouchard sul caso Meldonium (il farmaco incriminato, costato oltre un anno di stop all'avversaria): "Chiunque viene trovato positivo è un imbroglione, dovrebbe essere bandito e non avere più la possibilità di giocare", le parole della canadese sul ritorno in campo della russa. Dichiarazioni che hanno acceso la vigilia del match di Madrid, su cui Eugenie Bouchard è tornata nella conferenza stampa postpartita: "Oggi avevo motivazioni extra - dice la vincitrice - ero abbastanza tranquilla prima del match perchè tante giocatrici mi avevano scritto per augurarmi buona fortuna. Tutte persone del mondo del tennis, con cui normalmente non parlo, mi hanno mandato tantissimi messaggi dicendomi che avrebbero fatto il tifo per me. Quindi quando sono entrata in campo volevo vincere per me stessa, ma anche per tutte queste persone. Ho sentito tutto il loro supporto, a dimostrazione che la maggior parte delle giocatrici la pensa come me: hanno semplicemente paura di esprimere in pubblico la loro opinione".

Eugenie Bouchard. Fonte: Twitter

Poi una stoccata alla Sharapova e un paio di considerazioni sulla partita: "Ovviamente le wild card ti aiutano tantissimo quando devi tornare nel circuito dopo tanto tempo: ecco perchè c'era in palio più di un semplice match di tennis stasera. Ma, appena messo piede in campo, ho voluto farla diventare solo una partita di tennis. Lo abbiamo fatto entrambe e ci siamo date battaglia apertamente". Laconica invece Maria Sharapova, sconfitta dopo aver rimontato un set di svantaggio, e condannata dalle difficoltà al servizio e da quarantanove errori non forzati, che l'hanno costretta a fronteggiare ben ventuno palle break (cinque convertite dalla sua avversaria): "Non ho bisogno di motivazioni extra per giocare contro nessuno - le parole della siberiana, vincitrice del torneo nel 2014 e mai sconfitta prima di ieri dalla canadese - io ero solo una delle due giocatrici in campo. Cerco di non prestare molta attenzione a tutto ciò che mi circonda. Sono anni ormai che faccio parte di questo mondo: so come funziona". Commento glaciale, che spegne per un attimo le polemiche sul suo ritorno nel circuito. "Non sono preoccupata per la concessione della wild card a Wimbledon", il pensiero rivolto al futuro al termine di una serata difficile.