Niente da fare per Roberta Vinci nel 2T del Western & Southern Open. La tarantina cade contro Anastasija Sevastova e saluta il torneo. La lettone affronterà la N°2 del ranking e del seeding, Simona Halep.

Ritmata e sottile come un'opera di Bach, elegante come il pizzo cucito e ricamato sui vestiti. Roberta Vinci è un libro aperto e continua ad insegnare tennis respingendo l'inverosimile potenza del tennis moderno. Incrocia la racchetta con Anastasija Sevastova, lunatica ed eccentrica tennista, allieva di Gulbis, e tornata nel circuito dopo il ritiro datato 2013. 

Primo game del match già tirato ed angusto per la Sevastova. Servizio singhiozzante, problematico: quando entra la prima, è capace di comandare lo scambio e sprigionare la sua potenza da fondo, mentre le note si fanno più grevi quando è costretta a tirar fuori dalla fondina un docile ed attaccabile kick. Vinci la punzecchia ricamando il suo solito gioco, e mettendola in difficoltà con continui back dalla parte del rovescio. Il game si protrae ai vantaggi, brava la lettone a non correre ulteriori rischi. Sembra funzionare anche il tennis della Vinci, la quale si prodiga nel suo solito tennis vecchia scuola fatto di drop, chip & charge, palle corte, chop, volèe e quant'altro; tiene il servizio ed affianca la sua rivale sull'1-1. Dopo aver tenuto abilmente la battuta, la lettone smuove voracemente il docile castello di carte montato dalla sua dirimpettaia, soffiando su di esso senza alcuna pietà. Gioca palle pesanti ed a tutto braccio sui colpi addormentati e sempre più corti di Roberta. E' break. Il replay si consuma nel 6° game: Roberta - zoppicante al servizio - tenta in tutti modi di schermare lo straripante tennis dell'avversaria, reinventandosi e provando a varcare sempre più la rete. Nulla da fare; 2° allungo, e 5-1. La Vinci brava ad approfittare di un piccolo momento di appannamento della Sevastova, strappandole il servizio proprio sul più bello. Ma le speranze si spengono immediatamente: scende di nuovo la notte; break e set.

Il secondo parziale non cambia rotta e valutazioni. Soffre - come al solito - Vinci, imballata e nella tela del ragno; vola Sevastova -cosciente della propria forza - lascia andare sia il braccio che il polso, nel tentativo di sciorinare drop e smorzate. Alla prima occasione passa. Sopra 30-40, si prende l'allungo, 3-1. Nel game successivo, la prima abbandona Sevastova, costretta ad imbastire uno spinoso e pericoloso gioco di equilibri con Roberta. La tarantina la trasporta ai vantaggi, e recupera lo svantaggio con merito. Come nella prima frazione, si rivela un fuoco di paglia. Si ripresentano gli stessi grattacapi al servizio ed in uscita dallo stesso, torna lo strappo. Sul 5-3, al momento di servire, Vinci imbecca un game fatto di solidità e scelte esatte, che la portano prima ai vantaggi e poi a trasformare l'unica palla break a sua disposizione. Impatta sul 5-5, ma la lettone non ci sta a subire lo smacco e vince gli ultimi due game.

(15) A. Sevastova b . R. Vinci 6-3 7-5