Camila Giorgi conquista la seconda vittoria sul cemento di Cincinnati, supera in tre set Daria Gavrilova ed approda al terzo turno. Una prova di maturità importante, una crescita costante nel corso della partita, attraverso momenti di difficoltà e soluzioni estreme. 76 57 63. 

L'avvio è in salita, la Giorgi non ha la misura dei colpi e tende ad eccedere. Gratuiti che spalancano la porta alla Gavrilova, lottatrice conclamata. Break d'apertura, consolidato al servizio, quando da 0/30 Daria infila quattro punti per griffare il 20. Qui inizia un altro match, perché la Giorgi martella col dritto, trovando angoli interessanti. Si segue l'ordine dei servizi, le due giocatrici riescono ad indirizzare lo scambio e a difendere il fortino. L'aggancio al tramonto, la Giorgi muove la Gavrilova, propone palle pesanti, lavorate, profonde. Non sbaglia la chiusura a rete, 55. Il tie-break è soluzione naturale, Camila prende vantaggio, difende il mini-break e sfrutta un erroraccio della Gavrilova per salire 5-1. Rovescio ad uscire in risposta, cinque set point. Basta il primo. 

Nel secondo, spartito similare, grande equilibrio, maggior incidenza della tennista in risposta. Scambio di cortesie, una rottura per parte. La fuga della Gavrilova - 3-1 - costringe la Giorgi all'ennesima rincorsa. Ancora una volta si materializza la parità, la battuta non svolge un ruolo chiave, tutt'altro. Camila accarezza il colpaccio nel settimo gioco, quando, sotto 40/0, si costruisce una chance. La Gavrilova è un muro di carattere, replica e mette la testa avanti. Il successivo passaggio a vuoto della maceratese porta al 53. La Giorgi ha però una tempra d'acciaio. Replica a 0. 55, per la seconda volta nella contesa. Il dodicesimo game vede la tennista italiana nuovamente in difficoltà. Doppio fallo fatale, il dritto non trova il campo, 75. 

L'incertezza pervade il campo, anche le prime battute del terzo ribadiscono l'assunto. Break e contro-break. Il punto di rottura nel quinto gioco, la Giorgi strappa il servizio e al contempo cresce pallina alla mano. Sale il numero di prime in campo, concede poco o nulla, blinda il cuscinetto di margine. 42. Non serve molto per chiudere, l'azzurra procede a passo spedito, non attende nemmeno il turno in battuta per archiviare la pratica, punge con le sue accelerazioni, inchioda una Gavrilova ormai inerme, nervosa. 63, match point di talento, l'urlo di una campionessa dal potenziale parzialmente inespresso. 63.