Una sorta di catarsi. Lacrime inedite a certificare l'importanza dell'evento. Simona Halep, l'eterna n.2, corona un sogno, è la nuova prima donna del circuito. Coglie l'occasione, l'ennesima di stagione, a Pechino. Semifinale dolce, la nativa di Constanta piega Jelena Ostapenko e poi si concede al pubblico. Festa vera. Il successo con Maria Sharapova, il primo in carriera, come snodo cruciale, una presa di coscienza decisiva nell'economia del torneo e forse dell'anno. La Halep concede poco o nulla pallina alla mano, è solida anche con la seconda, guadagna margine, annulla l'unica palla break. 62. Il secondo set vede un maggiore equilibrio, la Ostapenko non molla di certo la presa, è lì fino al 44. In risposta, la Halep disegna il campo, rovescio incrociato di rara bellezza, si spalancano le porte del paradiso. In battuta, il punto esclamativo. 64. 

In finale, la Halep duella con Caroline Garcia. Non intende prestare il fianco la francese, in striscia aperta dalla scorsa settimana. Da Wuhan a Pechino, un unico comune denominatore, la vittoria. Contro Petra Kvitova, mostra il consueto tennis, replica al tentativo di rientro della ceca, nel primo come nel secondo parziale. La Garcia esce dai blocchi in modo perentorio, pochi punti spostano l'ago della bilancia, ma è della transalpina l'ultima parola. 40 con doppio break. La Kvitova accorcia sul 42, difende il territorio, ma non riesce a chiudere il gap, nel nono gioco, con un ace, Caroline archivia la pratica. La ceca prova a giocarsi allora il tutto per tutto in apertura di secondo. Scambio ad alta intensità, fuori giri la Garcia. 20, break Kvitova. Immediato il ritorno transalpino, 22. Da qui, si procede secondo l'ordine della battuta, almeno fino al 55. La Kvitova si espone, è il momento decisivo. 65 e 75 a seguire. Vince ancora Caroline Garcia. 

Halep - Ostapenko 62 64

Garcia - Kvitova 63 75