Numeri da regina, o quasi. Caroline Wozniacki sbarca a Singapore forte di un 2017 costantemente ad alto livello. I risultati parlano per la danese, sette le finali nella stagione corrente, dislocate su differente superficie. Da Doha - primo approdo all'atto ultimo e KO con Karolina Pliskova - a Tokyo - primo e unico titolo, con il successo sulla Pavlyuchenkova, dopo le nobili vittorie con Cibulkova e Muguruza. Nel mezzo, Dubai e la resa al cospetto della Svitolina, Miami e il muro britannico eretto dalla Konta, Estabourne e l'incubo Pliskova. Dall'erba al rosso, un'apparizione a Bastad in attesa del cemento. Cammino produttivo, prima di una battuta d'arresto pesante con la Siniakova. L'impressione di fragilità, soprattutto emotiva, confermata dalla contesa a Toronto con la Svitolina. Partita pari per un set, sussulto ucraino e crollo danese. La Wozniacki perde a 0 il secondo parziale, si scioglie, piegata dal dubbio. Il tour asiatico è l'oasi di ristoro, il punto di ripartenza. Tokyo come detto, l'ultima Wozniacki di successo.

Le ultime performances, infatti, sono in tono minore. Tre tornei ad introdurre le Finals, mai oltre il terzo turno. A Wuhan, prematura eliminazione, a Pechino sbarramento al terzo match - Kvitova in palla - a Hong Kong il ritiro prima del confronto con la Cabrera, per evitare problemi, per preservare la condizione in vista dell'appuntamento di Singapore.

Wozniacki vs Pavlyuchenkova - Tokyo

Non è il terreno in questo caso una discriminante. La Wozniacki ha un bagaglio ampio, sa giocare sul veloce, sull'erba, sulla terra, si adatta al contesto con estrema facilità, il suo tennis è produttivo un po' ovunque. Snocciolare i numeri di un'annata prorompente può parzialmente nascondere i limiti. Le finali perse - ben sei - sono un campanello d'allarme, prestare il fianco alle migliori giocatrici del circuito può essere fatale, esitare equivale a una condanna. Lo spazio per recuperare, in un raggruppamento a quattro unità, è estremamente limitato. Interessante sottolineare, aldilà di uno straordinario cammino, qualche eccessivo passo falso nei tornei slam. Poco in saccoccia. Nell'appuntamento più recente, all'US Open, 2T e scivolone con la Makarova.

Giocatrice esperta la Wozniacki, non nuova alle Finals. Quinta partecipazione, all'attivo anche una finale con Kim Clijsters - esito negativo. Un passato da n.1, un presente importante, qualche interrogativo da sciogliere.

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Johnathan Scaffardi
Lo sport come ragione di vita, il giornalismo sportivo come sogno, leggere libri e scrivere i piaceri che mi concedo