E' una Maria Sharapova senza freni quella che si racconta alla Bild, noto portale sportivo tedesco. Dall'obiettivo Tokyo 2020 alla accuse tutt'altro che velate all'ITF; in mezzo la voglia di combattere e riappropriarsi di ciò che le appartiene, ovvero le postazioni nobili della classifica. Scontata la squalifica di oltre un anno per via del Meldonium -  medicinale che aumenta il flusso sanguigno -  l'affascinante siberiana è ripartita dal basso, inghiottendo continui rifiuti e combattendo un clima irto di scetticismo. Il ritorno ad Aprile, in quel di Stoccarda, contro la nostra Roberta Vinci: "Quel match l'avevo già giocato nella mia mente, ho immaginato ogni scenario, ogni eventualità. La notte prima ho dormito divinamente, ero tranquilla, sentito tutto normale. Devo però ammettere che tornare a gareggiare è stato uno shock, su quello non puoi allenarti". 

Dodici mesi sono lunghi, sembrano non passare mai quando non puoi dedicarti a ciò che ami: "La nostra disciplina, di base, poggia sull'individualismo, ed il più delle volte ti ritrovi sola. In più di un occasione ho scritto delle pagine di diario per sfogarmi, per isolarmi da tutto quello che stava succedendo. Molti individui vicini a me mi hanno detto che la squalifica mi ha fatto crescere come persona, ne sono felice. Dopotutto, anche la vicenda Meldonium ha avuto il suo risvolto positivo."

"Mi piacerebbe, per il futuro, essere competitiva fino all'età di Serena Williams, ma so per certo che non è facile. Il mio obiettivo primario restano le Olimpiadi che si disputeranno a Toyko 2020; lavorerò per quello, spero di riuscirci. In caso contrario, non sarà comunque una delusione." aggiunge Maria Sharapova, la quale non ha parole al miele per l'ITF (International Tennis Federation): "Il tennis è uno sport che sta crescendo tantissimo negli ultimi anni, è giusto così e sono contenta. Nonostante ciò, però, molti giocatori e giocatrici vengono oscurati da questo mondo. Io - ad esempio - ho scoperto parte delle novità che verranno applicate nel 2018 spulciando su Internet, e non grazie agli organi federali. Questo non va bene, non è assolutamente giusto."