Una serata perfetta. Il Napoli di Benitez trionfa in Germania, travolgendo quella che alla vigilia era considerata una delle dirette rivali per la conquista finale della coppa. E' poker al Wolfsburg, che porta le firme di Higuain e Hamsik nel primo tempo, prima che lo stesso capitano slovacco e l'oramai solito Gabbiadini ipotechino il passaggio del turno. Una squadra perfetta, tatticamente, mentalmente e dal punto di vista dell'approccio, del sacrificio, stranamente anche dell'equilibrio difensivo: corta, compatta, cinica. Unica pecca il gol di Bendtner nel finale che tiene in vita, poco, i tedeschi.

LE SCELTE - Hecking sceglie Bas Dost in avanti, con Shurrle al posto di Perisic, che parte dalla panchina. Luiz Gustavo e Guilavogui sono i due centrali di centrocampo, mentre davanti a Benaglio il solito quartetto composto da Vieirinha, Naldo, Knoche e Ricardo Rodriguez. Benitez premia Hamsik dopo il gol di domenica alla Fiorentina, e verrà ripagato dallo slovacco. La sorpresa è Britos in difesa al posto di Koulibaly, con Inler assieme a David Lopez in mediana. Confermati Callejon e Mertens sulle ali.

I primi minuti di gara vedono una sterile pressione da parte dei tedeschi, che però impostano con tranquillità l'azione ed impongono fin dai primi minuti un ritmo elevato alla gara. Luiz Gustavo trova un varco nella difesa partenopea, uno dei pochissimi, ma non trova compagni liberi in area pronti a ribattere a rete. Il Napoli aspetta, sornione, compatto, con le linee di difesa e centrocampo molto vicine, pronte a non concedere imbucate agli avanti tedeschi e far ripartire i propri uomini d'attacco.

Ed alla prima ripartenza, al quattordicesimo, il Napoli colpisce. Hamsik spezza centralmente la difesa tedesca, Naldo esce prematuramente, lo slovacco è perfetto nel servire Mertens che pesca Higuain tutto solo in profondità: controllo (forse con un braccio), e destro di controbalzo che beffa Benaglio, incolpevole. Napoli avanti che, con calma e tranquillità, gestisce meglio il possesso e con maggiore serenità le offensive avversarie. Si prova a coinvolgere gli esterni, con Ghoulam e Maggio che spingono bene quando richiesto.

I tedeschi sembrano arruffoni e stranamente impacciati. Gustavo e Guilavogui non trovano le solite verticalizzazioni per i trequartisti e la manovra s'ingolfa. La difesa arranca sulle ripartenze partenopee, che sono veementi, pungenti e puntualissime: Higuain si fa trovare perfettamente da Maggio tra le linee, Hamsik è altrettanto bravo ad infilarsi tra le maglie verdi e battere ancora Benaglio tra lo stupore dei tifosi teutonici ed il delirio di quelli azzurri. Benitez predica calma e sangue freddo, i ragazzi in campo rispondono presente, come poche volte si son visti. Gli ospiti potrebbero affondare ancora, i padroni di casa sono in bambola, estranei ad una situazione di doppio svantaggio in casa. Hamsik in contropiede impegna l'estremo difensore di casa ad una parata che salva dal tracollo, mentre Naldo e De Bruyne non impensieriscono Andujar dalla parte opposta. L'occasione più pericolosa del Wolfsburg si registra sullo scoccare del quarantacinquesimo: Schurrle si accentra e coglie impreparato il raddoppio sul lato di Callejon. Andujar s'allunga sul destro dell'ex Chelsea ed alza in angolo con l'aiuto della traversa.

La ripresa e l'intervallo non cambiano lo stato d'animo dei padroni di casa, frastornati e intontiti dall'uragano partenopeo: Higuain si invola sull'assist di Hamsik, ma Benaglio gli nega il tris. E' solo questione di minuti, perchè il Wolfsburg non riesce ad impensierire la retroguardia partenopea: Albiol e Britos sono perfetti in chiusura su tutti i cross dai lati, David Lopez ed Inler puntuali nell'accorciare sui centrocampisti avversari e serrare le fila. L'errore di Guilavogui, con un pessimo passaggio in orizzontale è la foto della gara: Callejon ne approfitta, salta Knoche e appoggia per Hamsik per il più facile dei tap-in. Strada in discesa, il Napoli gioca sul velluto, dilaga.

Entrano Insigne e Gabbiadini, la musica non cambia: lo scugnizzo confeziona il secondo assist, identico a quello contro la Fiorentina, questa volta per la testa del bergamasco, che non sbaglia. Il poker è servito. Perisic, subentrato, è l'unico a rendersi pericoloso, da fermo con il mancino ed in velocità: il Napoli pecca di presunzione e si sbilancia, lo stesso croato infila Albiol e pesca Bendtner solo in area che accorcia le distanze. Gabbiadini ci prova dai venti metri per sugellare la gara: la traversa spezza l'urlo dei napoletani sulla quinta sinfonia azzurra.

Qualificazione quasi ipotecata per il Napoli di Rafa Benitez, che vince in Germania per la prima volta nella sua storia. Giovedì al San Paolo basterà davvero poco per poter sancire l'ingresso in semifinale. Auguri Rafa.