Sarri, Maggio e Jorginho: "Daremo sempre il massimo"

Al teatro di Folgarida, questa sera, l'allenatore Sarri, ma anche Maggio e Jorginho hanno risposto alle domande dei tifosi del Napoli. Ecco le loro parole.

Sarri, Maggio e Jorginho: "Daremo sempre il massimo"
Sarri, Maggio e Jorginho: "Daremo sempre il massimo"
Goncalo66
Di Gonçalo Marques

Al teatro di Folgarida, come già accaduto nei giorni scorsi, giocatori e elementi dello staff del Napoli hanno incontrato i tifosi azzurri per rispondere a tantissime domande. Tra queste, domande sul modulo, sulla fase difensiva ma anche sul futuro di Zuñiga e sul prossimo rigorista: tutti gli argomenti sono stati trattati con estrema disponibilità da Maurizio Sarri, Christian Maggio e Jorginho.

Si parte dall'allenatore degli azzurri, che comincia così: "Fare diventare questa squadra perfetta? È difficile dire quanto tempo ci vuole per far ingranare la squadra, all'Empoli dopo le prime 7 partite eravamo ultimi in classifica, quindi non saprei come rispondere. L'unica cosa certa è che i ragazzi mi hanno dato una grande disponibilità in tutti i sensi in questi primi giorni". Sul mercato, chiaro come al solito: "Non mi piace mai parlare di acquisti, si rischia di offendere chi hai a disposizione. Voglio lavorare e migliorare, ed è chiaro che si spera di trovare più solidità, sarà una conseguenza di un lavoro difficile e duro". Su Higuaín rigorista, uno dei momenti più divertenti della serata, sinonimo anche della tranquillità del tecnico su questo argomento: "Avevo chiesto anche a Reina di esserlo, ma mi ha risposto che non vuole calciare nè rigori nè punizioni (ride ndr). Li tirerà chi se la sente in quel momento, semplice. Non è detto che chi li tira bene in allenamento li tiri bene anche in partita".

Dopo l'integralismo del 4-2-3-1 di Benítez, come sarà il nuovo Napoli? Un solo modulo sempre e comunque, oppure qualche altra opzione? "Stiamo lavorando su 2-3 alternative. Poi la squadra deve avere una sua identità e quindi avere un modulo di base, sicuramente all'interno di una partita, se opportuno, cambieremo modulo". Poi, la classica domanda sulla difesa: "Se una squadra non sa ripartire bene dalla difesa sicuramente non avrebbe fatto 102 goal a stagione. Sicuramente negli scorsi anni si sono subiti qualche goal di troppo, ma non è solo colpa della linea difensiva".

Poi, tante domande riguardo i giocatori, si parla di Gabbiadini, El-Kaddouri, Higuaín e Hamsik: "Gabbiadini capocannoniere? Se succede sarei l'allenatore più felice d'Italia e lo sarebbero anche i suoi compagni di squadra. El-Kaddouri resta? Non so le intenzioni della società, se si concluderà il mercato e sarà con noi sarò  felice. Ci sono tante partite da affrontare e ci sarebbe spazio per Omar. Zuñiga? Ha diritto a 20 giorni di vacanza come tutti i giocatori che hanno svolto la Copa America, ma sarà a Dimaro prima che finisce il ritiro. Higuaín dovrebbe arrivare il 27 luglio. Il ruolo di Hamsik? Marek lo sto provando da interno a sinistro di centrocampo, lui mi ha detto che è il ruolo che predilige e per questo cercheremo di accontentarlo. Nel caso può giocare anche da trequartista".

Passiamo ora a Jorginho, l'elemento a cui sono state fatte meno domande. Domande sul suo ruolo nel nuovo modulo, ma anche sulla sua opinione sul nuovo allenatore e anche i nuovi compagni di squadra: "Mi trovo molto meglio nel centrocampo a tre, con due mezze ali di fianco, poi deciderà il mister se fare giocare a me o a Valdifiori. Io sono alla disposizione della squadra." Su Sarri, ecco le prime impressioni del centrocampista brasiliano: "Il mister è sempre molto attento, ma ha anche sempre la battuta pronta e ci fa ridere". In questo momento, Dimaro è azzurra, cosa ne pensa Jorginho su questo entusiasmo intorno alla squadra? "Noi abbiamo grandi responsabilità, ma siamo felicìssimi di avere tutte queste persone vicine. Hanno fatto tutti questi chilometri per vederci e stare anche solo un secondo vicino a noi  e per me si tratta di un grande piacere quindi cerco di essere il più disponibile possibile". L'ultima domanda: nazionale italiana o quella brasiliana? "Prima me lo devo meritare e per farlo devo fare bene con il Napoli. Il mio obiettivo è fare bene con la squadra azzurra, solo così posso arrivarci."

E ecco le parole di Christian Maggio. Il vice-capitano azzurro come al solito si è dimostrato molto umile e le uniche promesse che fa sono quelle di lavorare intensamente per ripagare la fiducia sia della società ma anche dei tifosi azzurri. Ecco le dichiarazioni del terzino: "Chi è più forte tra Higuaín e Cavani? Ho avuto la fortuna di giocare con entrambi, hanno fatto qualcosa di incredibile, soprattutto Cavani. Sono due giocatori molto diversi. Cavani arrivava dal Palermo, un club non molto importante e si vedeva che aveva voglia di sfondare. Con Higuaín invece è diverso, visto che arrivava da una realtà incredibile come il Real Madrid, ma anche lui ha molta voglia di dimostrare il suo valore, spero ci dia una grossa mano per tanti anni".

Anche a lui è stato chiesto un pensiero su tutto questo crescente entusiasmo a Dimaro: "Sulle sessioni di autografi e foto non so che dire sinceramente, siete tantìssimi. Ci siamo organizzati, uscendo solo in 2 giocatori per riuscire a fare tutta la fila di tifosi. Anche per noi a volte non è facile perchè siete in tanti. Ci si potrebbe organizzare meglio ma non sono io a doverlo dire o a farlo". La domanda 'polemica' della serata è stata quella fatta da un tifoso sulla famosa foto di Andújar e Higuaín, nel giorno dopo la sconfitta contro la Lazio, che ha tolto la Champions agli azzurri: "Dopo l'ultima sconfitta contro la Lazio in campionato eravamo molto rammaricati, sapevamo di aver compromesso una stagione che comunque non è stata da buttare. Arrivando in Champions sarebbe stato tutto diverso, e io personalmente cerco sempre di dare una mano ad un compagno se lo vedo in difficoltà. Se il giorno dopo una brutta sconfitta come quella, si fanno una foto in aereo mentre ridono, non posso farci molto, la vita è sua e ognuno fa quello che vuole".

Ancora sulla scorsa stagione, cosa ne pensa il terzino azzurro su quel famoso ritiro obbligato dalla società? "Dopo il ritiro che il presidente ci ha imposto abbiamo fatto una serie di risultati positivi. Anche se non riuscivamo a vedere i nostri familiari, in quel momento ero d'accordo con la società. Non è bello per nessuno stare in ritiro, ma se è a fin di bene queste cose vanno fatte". E alla fine, cosa può promettere questa squadra? "In 8 anni non ho mai smesso di sudare la maglia, questo è poco ma sicuro. Poi ovvio, ogni anno è diverso. Se parliamo di 3 anni fa quando c'era Mazzarri, siamo arrivati secondi e nessuno diceva niente. Quando le cose cominciamo a non andare come volete voi allora tutto cambia. Ripeto, ci sono annate che vanno bene e altre che vanno meno bene. L'anno scorso non è stata un'annata molto particolare e lo sappiamo tutti, ma non butterei tutto di quello che è successo."