Il tram tram del calciomercato si appresta a vivere gli ultimi quindici giorni in un misto di ansie e frenesie. Se da una parte ci sono le squadre in cerca del colpo per rinforzare ulteriormente la rosa a propria disposizione, dall'altra, chi deve cedere i pezzi pregiati non vuole affatto svenderli e cerca di massimizzare i costi di un'operazione anche se questi ultimi non rappresentano il reale valore del calciatore in questione. 

Il caso più scottante degli ultimi giorni potrebbe essere quello che balla sull'asse Torino-Napoli. Cairo e De Laurentiis, entrambe particolarmente avvezzi alle questioni di marketing e di affari in termini economici, sono da qualche settimana seduti al tavolo della trattativa che dovrebbe portare, semmai si trovasse un punto di incontro definitivo tra le parti, Nikola Maksimovic dalla sponda granata a quella azzurra. Il serbo classe 1991 è la pedina scelta da Giuntoli e Sarri per rinforzare la retroguardia del Napoli, resa maggiormente ermetica negli ultimi giorni dagli arrivi di Reina, Hysaj e soprattutto Chiriches. 

Quello di Maksimovic, senza però svenarsi attraverso cifre da capogiro, potrebbe essere la ciliegina sulla torta partenopea di questa estate. La rivoluzione napoletana, partita dall'asse di centrocampo Valdifiori-Allan e proseguita in difesa con l'arrivo del collante Reina in porta e dai due difensori sopracitati, potrebbe finalmente trovare compattezza e quadratura con l'ex giocatore della Stella Rossa di Belgrado, che all'occorrenza potrebbe dare il cambio sia ad Albiol che al rumeno ex Tottenham. 

L'accordo tra la società partenopea ed il calciatore c'è da tempo. Quello che resta da superare è lo scoglio che il Torino, nella persona del presidente Urbano Cairo, ha piazzato al centro della trattativa, forte delle cifre che stanno girando un questo pazzo mercato estivo. La cessione di Romagnoli al Milan per una cifra prossima ai 30 milioni di euro, ha inevitabilmente alzato l'asticella della richiesta granata, che non intende svendere da una parte, mentre dall'altra cerca inevitabilmente di approfittarne per guadagnare il più possibile.

Il punto focale della situazione risiede proprio in questa valutazione: se da una parte il Napoli non ha intenzione di pagare eccessivamente il cartellino del calciatore, valutato circa 15 milioni dai partenopei, dall'altra il Torino reputa non necessaria la partenza del centrale e per questo spara altissimo. La via di mezzo, almeno fino a questo momento, non sembra essere stata trovata, con le parti che tirano la corda nella propria direzione. Il rischio che quest'ultima si spezzi è altissimo.

L'offerta del Napoli verrà valutata, per stessa ammissione di Ventura (che nel frattempo ha escluso il calciatore dalla formazione titolare della sfida di Coppa Italia contro il Pescara adducendo a motivazioni e distrazioni extracalcistiche), fino a martedì, termine ultimo per i movimenti in uscita della squadra granata. Giuntoli e De Laurentiis non si muovono dai 15 milioni di base più alcuni bonus di facile raggiungimento, che lieviterebbero il prezzo a circa 18 milioni. L'ultima ed eventuale mossa del Napoli potrebbe far lasciare la presa della corda al presidente granata. 

L'ultima voce in capitolo sull'affare sarà proprio la sua: da una parte il calciatore spinge per la cessione, dall'altra il Torino non vuole privarsene a cuor leggero. Nel frattempo le fibre della corda iniziano a spezzarsi. Prendere o lasciare.