Nemmeno il tempo di mandare agli archivi e di analizzare il pareggio di mercoledì sera a Carpi che è già il momento, in casa Napoli, di pensare all'anticipo della sesta giornata di campionato, che vedrà di scena domani sera, in un San Paolo gremito, la Juventus di Massimiliano Allegri. Due squadre che stentano, per motivi molto simili, a tornare ai fasti degli scorsi anni: il Napoli ha cambiato manico ed in parte struttura, mentre la squadra bianconera vive un momento di sbandamento, dovuto soprattutto alle cessioni estive che ne hanno minato certezze e personalità. Tuttavia, lontano dallo Stadium dove la pressione del pubblico sembra farsi sentire maggiormente, i piemontesi hanno messo in mostra, tutti gli artigli della grande squadra, ribaltando la situazione a Manchester prima e battendo successivamente il Genoa a Marassi.

Di contro, la squadra di Sarri sembra aver riscontrato i maggiori problemi proprio lontano dal catino di Fuorigrotta, frutto di una personalità non propriamente spiccata, dove invece ha raccolto sei punti nelle ultime due gare, tra Europa e campionato, ed i maggiori riscontri dal punto di vista del gioco e dello spettacolo. Gol a grappoli, pressione asfissiante sugli avversari ed automatismi che hanno riassunto al meglio le idee del gioco del mister toscano, che per la sfida tanto sentita nel capoluogo campano, si affiderà nuovamente, dopo il mini-turnover di Modena, al trio delle meraviglie: Insigne a sinistra, Higuain centrale e Callejon sulla destra. 

Il trio non solo ha fornito i risultati più soddisfacenti, ma sembra sposarsi al meglio con le caratteristiche tecnice e tattiche dei tre mediani, esaltandone inserimenti e prestazioni. Insigne largo a sinistra fornisce ad Higuain l'ampio spazio di manovra centralmente (vedi primo gol contro la Lazio), ma regala soprattutto ampissime praterie per gli inserimenti di Hamsik (centro-sinistra), Allan (centro-destra) e Callejon (largo a destra), oltre a mettere la sua visione di gioco a disposizione dei compagni che puntualmente sanno sfruttare le sue invenzioni. A Carpi tutto questo è venuto meno a causa della mancanza di spazi sulla corsia laterale (e non solo), che hanno costretto il furetto di Frattamaggiore ad accentrarsi con più continuità per cercare la conclusione e l'iniziativa personale. 

Contro la Juve, probabilmente, vedremo un altro Napoli, che si appoggerà molto sullo schieramento di Allegri (probabile il 3-5-2), e che aggredirà fin dalle prime battute di gioco la squadra ospite, che non dovrebbe così avere facilità di ripartenza e di palleggio in fase di possesso palla. Così come accaduto contro la Lazio, il Napoli proverà a creare maggiore densità in pressione per sfruttare al meglio i break da palle recuperate e creare superiorità in fase di contrattacco. Per esaltare al meglio queste caratteristiche, necessario il ritorno in campo dal primo minuto di Jorginho, al posto di un Valdifiori ancora fuori forma e compassato dal punto di vista del gioco e del ritmo che impone alla manvora partenopea. 

Infine, Sarri si affiderà alla retroguardia oramai consolidata, che non prende gol da 180 minuti. Davanti a Reina, inoperoso nelle ultime tre partite, verranno confermati in pianta stabile Hysaj e Ghoulam sulle corsie laterali, con Albiol e Koulibaly che sembrano dare, almeno per il momento, le giuste garanzie all'ex Empoli.