Boston, 3 vittime - l'FBI: "Mandate foto e video per aiutare le indagini"
The Boston Globe

I due ordigni esplosi a Boston in prossimità dell’arrivo della famosa maratona cittadina nel pomeriggio di lunedí hanno provocato una terza vittima e i feriti sono piú di 130: 8 sarebbero in gravi condizioni secondo il New York Times. Non ci sono state rivendicazioni e al momento non è stata fatta nessuna ipotesi concreta su quali possano essere le cause e chi siano i responsabili di questo attentato. La polizia di Boston aveva setacciato il percorso della maratona nei giorni precedenti, come sempre succede in questo tipo di eventi nell’ambito delle misure di sicurezza.

Barack Obama ha parlato alla nazione poche ore dopo i fatti: “Troveremo i responsabili, e sentiranno su di loro tutto il peso della giustizia”. Una delle vittime è un bambino di otto anni, Martin Richard, che assisteva alla maratona con la sua famiglia.

Tutti i dispositivi di sicurezza sono stati attivati e l’FBI sta coordinando le indagini per cercare di risalire ai responsabili della tragedia. Fonti dell’FBI hanno definito l’investigazione “ molto attiva e fluida” ma finora non ci sono stati arresti né fermi, anche se molte persone sono state interrogate. Secondo il Boston Globe, un cittadino saudita che è stato visto correre via dalla scena del delitto è stato interrogato al “Brigham and Women’s Hospital”: sarebbe uno studente universitario e sta collaborando con le autoritá. Ha detto agli agenti della FBI di non avere niente a che fare con l’accaduto e non è stato fermato.

“Un evento del genere, con molteplici esplosioni, è chiaramente un atto di terrorismo e come tale sará affrontato” hanno dichiarato fonti della Casa Bianca. Oltre alle due bombe, esplose in prossimità del traguardo della maratona quando stavano passando gli ultimi partecipanti, un terzo ordigno è esploso nella biblioteca JFK e un quarto è stato scoperto e detonato dagli artificieri.

La cittá è ovviamente segnata dall’accaduto, che ha insanguinato una delle iniziative per cui Boston è conosciuta in tutto il mondo, una delle maratone piú prestigiose, alla sua 117esima edizione. L’area in cui sono avvenute le esplosioni continua a rimanere chiusa per facilitare le indagini. Nessuno puó entrare, né i residenti né coloro che lavorano nella zona recintata. Il governatore del Massachussets, lo stato di cui Boston è capitale, ha detto che in questi giorni la cittá “non funzionerà come al solito” e la presenza di investigatori e polizia sará massiccia. Gli investigatori hanno fissato una conferenza stampa per martedì mattina (oggi, ndr). Era dall’11 settembre che una cittá americana non si trovava coinvolta in misure di sicurezza come quelle decise a Boston nei prossimi giorni.

Intanto si moltiplicano le testimonianze dei presenti: “Ho visto del fumo bianco e all’inizio ho pensato si trattasse di fuochi artificiali” ha raccontato Megan Raftery, una spettatrice seduta in una delle tribune vicino al traguardo. Molti sono corsi via dal luogo della tragedia, soprattutto dopo la seconda esplosione, ma in tanti hanno cercato di aiutare i feriti, molti dei quali con gravi lacerazioni alle gambe. Alix Coletta, una infermiera di 26 anni, è stata tra coloro che hanno prestato i primi soccorsi: molto sangue, vetri rotti dappertutto, ferite gravi agli arti inferiori e problemi cardiaci: “Era un caos”.

Sul fronte delle indagini, si cercano connessioni con eventi del passato e ricorsi storici: il 15 aprile si celebra il Patriots' Day in Massachussets e il 19 aprile è l'anniversario dell'attentato all'ufficio federale di Oklahoma City. Secondo il New York Times gli ordigni di Boston sarebbero simili a quello esploso nel 1996 durante le Olimpiadi di Atlanta, che causó 2 morti e un centinaio di feriti. L'attentato a Oklahoma City era stato molto piú imponente, scatenato da un furgone carico di esplosivo. Ma la polizia a Boston aveva messo in atto tutte le misure di sicurezza antiterrorismo nei giorni precedenti la maratona e nell'area non c'erano veicoli parcheggiati. Agenti dell’FBI hanno setacciato questa mattina un appartamento al quinto piano nei sobborghi di Boston, a Revere, a cinque miglia dal luogo della tragedia. Secondo quanto riporta la Associated Press, sono usciti dall’edificio con una busta di cartone. Intanto la partita dei Celtics in programma martedí sera al Boston Garden contro i Pacers è stata cancellata.

Il giornale inglese "The Independent" ha pubblicato nell'edizione digitale una conversazione con Richard Barret, ex agente dell'MI5 e dell'M16 (i servizi segreti britannici) e fino a poco tempo fa coordinatore per la sicurezza alle Nazioni Unite per le questioni legate al terrorismo islamico. Secondo Barret, "al momento l'attentato ha le sembianze di un attacco dell'estrema destra, piú che di Al Qaeda. É successo nel Patriot's Day, nel giorno (15 aprile, ndr) in cui gli americani pagano le tasse, e Boston è una cittá piuttosto simbolica. Sono tutti piccoli indizi". Al momento non ci sono sospetti, né persone fermate o arrestate in relazione all'accaduto.

Per quanto riguarda l'incendio alla biblioteca JFK, non è stato ufficialmente confermato che sia stato provocato da un ordigno. Gli ordigni sarebbero stati confezionati con polvere da sparo e biglie di ferro per ottenere i maggiori danni possibili, secondo quanti riporta Reuters ed altre agenzie di stampa. Sono 17 i feriti in condizioni gravi secondo "The Independent".

Domenica prossima, 21 aprile, è in programma la maratona di Londra; gli organizzatori hanno fatto sapere che l'evento si terrá, ma sarano aumentate le misure di sicurezza. "Siamo profondamente rattristati dalle notizie che giungono da Boston" ha detto in un comunicato Nick Bitel, massimo responsabile dell'evento londinese. "I nostri pensieri vanno alle vittime, i feriti e le loro famiglie. É un giorno molto triste per l'atletica e per nostri amici e compagni di maratona. Stiamo sviluppando un piano di sicurezza insieme alla Metropolitan Police".

La Conferenza Stampa

Nella conferenza stampa tenuta questa mattina dal governatore del Massachussets e dagli investigatori è stato smentito il ritrovamento di altri ordigni: "Non sono state trovate altre bombe oltre alle due che sono esplose" ha detto il governatore. Smentita dunque la notizia secondo cui un ordigno avrebbe provocato un incendio alla biblioteca JFK e un altro sarebbe stato fatto brillare.

"I cittadini americani e di Boston vogliono e meritano risposte; le indagini continuano, potrebbe volerci tempo" ha detto Richard DesLauriers, l'agente dell'FBI incaricato del caso. "Chi ha foto o video dell'accaduto contatti l'ufficio dell'FBI per aiutarci nelle indagini" ha detto un ufficiale della polizia di Boston durante la prima conferenza stampa dopo la tragedia a Boston. "La zona sará recintata durante un paio di giorni ancora, perlomeno: chiedo ai cittadini di Boston di avere pazienza" ha detto il sindaco, prima di ricordare a sua volta che l'aiuto dei cittadini attraverso foto o video puó essere molto importante per le indagini.

É stato poi il turno del procuratore di Boston, il piú deciso nel ricordare che "quanto successo a Boston è un atto codardo, che non puó essere spiegato né giustificato; e un atto come questo merita una risposta. Che nessuno abbia dei dubbi su questo punto".

Non ci sono sospetti e non é stato effettuato alcun arresto fino a questo momento. DesLauriers non commenta le notizie sull'origine e la composizione degli ordigni. "Non c'è motivo per non visitare Boston in questo momento ma c'è una minaccia, dateci una mano; sono molto importanti le foto o i video che possono essere stati girati nei momenti precedenti la esplosione" 165 feriti sono arrivati negli ospedali di Boston e dintorni.

"L'indagine si svolgerá a Boston e in tutti i luoghi che lo richiederanno: questa è una worldwide investigation" ha detto DesLauriers dopo aver ripreso la parola, rispondendo alle domande dei giornalisti. "Non avevamo nessuna informazione riguardo a un possibile attentato e non abbiamo notizie di possibili ulterori attacchi legati a questa indagine".

In aggiornamento

(Fonti Boston Globe e NYT)

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