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Doha 2016, Peter Sagan si riconferma campione del mondo. Sul podio Cavendish e Boonen

Lo slovacco batte in volata Cavendish, Boonen e Matthews. Quinto Giacomo Nizzolo, in un Mondiale deciso anche dal vento. Costretti al ritiro Kittel e Gaviria.

Doha 2016, Peter Sagan si riconferma campione del mondo. Sul podio Cavendish e Boonen
La volata vincente di Peter Sagan sul traguardo di Doha 2016.
andrears
Di Andrea Russo Spena

E' ancora e sempre Peter Sagan il più forte di tutti. Il fenomeno slovacco bissa il successo dello scorso anno ai Mondiali di Richmond e si aggiudica la medaglia d'oro anche nella rassegna iridata di Doha 2016, battendo in volata il britannico Mark Cavendish, argento, e il belga Tom Boonen, bronzo. Quarto l'australiano Michael Matthews, quinto l'azzurro Giacomo Nizzolo, in una corsa contrassegnata dai ventagli e dal grande lavoro della nazionale italiana e di quella belga. Fuori causa il colombiano Fernando Gaviria, caduto nelle prime fasi di gara, e i tedeschi Marcel Kittel e Andrè Greipel, rimasti attardati a causa dei ventagli che hanno spezzato in due il gruppo nel deserto del Qatar. Con questo trionfo - l'ennesimo - Sagan completa una stagione da urlo, in cui ha conquistato il Giro delle Fiandre, la maglia verde al Tour de France (tre tappe vinte) e i campionati europei di Plumelec.

Il percorso iridato di Doha 2016 è lungo 257.3 km, da suddividere in due parti. La prima, tutta nel deserto del Qatar, conduce per 151 km al circuito di The Pearl, dove sono da ripetere per sette volte 15.2 km tra rotonde e curve a centottanta gradi. Si forma ben presto una fuga a sette, composta dai seguenti corridori: il colombiano Brayan Ramirez, l'eritreo Natnael Berhane, l'ucraino Sergiy Lagkuti, il marocchino Anas Ait el Abdia, il candese Ryan Roth, il sudafricano Nick Dougall e il messicano Rene Corella. Il loro vantaggio sfiora anche i nove minuti, prima che sia la squadra britannica a prendere in mano la situazione a 170 km dalla conclusione. Ma sono cadute e vento laterale a operare una selezione che anima la corsa ben prima del finale: mentre il colombiano Fernando Gaviria finisce a terra ed è costretto al ritiro, si formano diversi gruppi. Davanti a tutti, con i battistrada raggiunti a 140 km dall'arrivo, ci sono corridori del calibro di Viviani, Nizzolo, Guarnieri e Bennati per l'Italia, Boonen, Van Avermaet, Keukeleire, Stuyven, Naesen, Roelandts per il Belgio, Sagan e Kolar per la Slovacchia, Matthews e Hayman per l'Australia, Cavendish e Blythe per la Gran Bretagna, Kristoff, Korsaeth e Boasson Hagen per la Norvegia, Leezer e Terpstra per l'Olanda. Al loro inseguimento ecco un secondo plotone di cui fanno parte invece Colbrelli, Bouhanni, Kittel, Greipel, Degenkolb e Groenewegen, con un distacco intorno al minuto. 

Da dietro è la Germania a provare a ricucire grazie a John Degenkolb, ma il corridore della Giant-Alpecin non riesce da solo a completare un inseguimento che si fa via via impossibile, anche perchè davanti Belgio (con Naesen e Stuyven) e Italia (con Daniele Bennati) aumentano il vantaggio fino a renderlo incolmabile. Si ritirano così, tra le lacrime, sia Degenkolb che Kittel, e il Mondiale diventa affare esclusivo degli uomini al comando. Non accade nulla fino all'ultimo giro nel circuito di The Pearl Qatar, dove il primo a scattare è l'olandese Niki Terpstra, immediatamente stoppato da belgi e norvegesi. Kolar si impegna per Sagan, ma a un paio di chilometri dalla conclusione è ancora l'orange Leezer a provarci, riuscendo a guadagnare un centinaio di metri sul gruppo, che rimonta grazie a uno strepitoso Jurgen Roelandts. Jacopo Guarnieri lancia quindi la volata di Giacomo Nizzolo (Elia Viviani cede ai crampi): il campione italiano parte deciso, ma viene sorpassato alle transenne da un mostruoso Peter Sagan, che prende poi il centro della sede stradale e trionfa nettamente davanti a Mark Cavendish (estremamente deluso dopo l'arrivo) e a un infinito Tom Boonen, di bronzo dopo essere stato campione iridato nel lontano 2005. Nizzolo finisce così quinto, alle spalle anche dell'australiano Michael Matthews, ma davanti ad Edvald Boasson Hagen e ad Alexander Kristoff.

Ordine d'arrivo. 1. Sagan (SVK) in 5h 40' 30". 2. Cavendish (GBR) s.t. 3. Boonen (BEL) s.t. 4. Matthews s.t. 5. Nizzolo s.t. 6. Boasson Hagen s.t. 7. Kristoff s.t. 8. Bonnet s.t. 9. Terpstra s.t. 10. Van Avermaet s.t.